(Parigi 1889-1973) filosofo, drammaturgo e critico letterario francese. Fu profondamente influenzato dall’esistenzialismo cristiano di Kierkegaard (Essere e avere, Être et avoir, 1935; Homo viator, 1944; Il mistero dell’essere, Le mystère de l’être, 1951; La dignità umana, La dignité humaine, 1964), volle trasferire i temi della sua ricerca filosofica, secondo la quale l’uomo è, nel suo transito terreno, un’anima «in esilio» in attesa di congiungersi al divino, in una serie di drammi caratterizzati da un’ardua, a volte scostante densità metafisica, eppure non privi di agganci ai problemi sociali e politici del nostro tempo: Un uomo di Dio (Un homme de Dieu, 1922), La cappella ardente (La chapelle ardente, 1925), Il dardo (Le dard, 1936), Roma non è più a Roma (Rome n’est plus dans Rome, 1951), Il mio tempo non è il vostro (Mon temps n’est pas le vôtre, 1953). Del 1971 è In cammino, verso quale risveglio? (En marche, vers quel réveil?), opera autobiografica.