(Pons, Saintonge, 1552 - Ginevra 1630) poeta francese. Figlio di un nobile ugonotto, fu educato nella convinzione di dover cooperare al definitivo trionfo del proprio credo religioso, e a tale missione dedicò tutte le sue capacità e le sue energie. Scudiero di Enrico di Navarra, combatté valorosamente al suo fianco e gli fu sempre fedele servitore; quando Enrico abiurò il protestantesimo, egli si ritirò deluso nelle sue terre e più tardi (1630) si stabilì a Ginevra, dove morì. Come uomo di lettere si dedicò dapprima alla composizione - nello stile petrarcheggiante dell’epoca - di sonetti d’amore dedicati a Diane de Talcy. In seguito scrisse una Storia universale (Histoire universelle, pubblicata postuma nel 1776) sulle lotte sostenute dai protestanti per la conquista del libero esercizio della loro religione, e alcuni pamphlets in prosa fra cui Le avventure del barone di Foeneste (Aventures du baron de Foeneste, 1617-30), serie di dialoghi e di aneddoti in cui vengono sottoposti a una critica pungente e salace i costumi e le idee dei cattolici. L’opera maggiore di d’A. è il poema in 7 libri Le tragiche (Les tragiques), iniziato nel 1575 e finito 36 anni più tardi. Le tragiche riflette la consapevolezza e la tristezza dell’autore per le sventure che sconvolsero la Francia durante la guerra civile, il suo odio contro i Valois responsabili di tanta miseria, la sua fidente certezza nel trionfo finale della chiesa riformata, la sua passione ideologica spinta fino al fanatismo. Pressoché ignorato dai contemporanei, apprezzato più tardi da Hugo e Baudelaire, il poema è considerato dalla critica moderna come uno dei più alti esempi di poesia secentesca, per la forza del sentimento che lo anima, per la grandiosità (spinta a volte sino a toni visionari e apocalittici) del linguaggio, di ascendenza biblica, per la mistione dei livelli stilistici diversi - epopea e tragedia, satira e lirismo, realismo e tensione idealizzante - con cui è resa la figurazione di un mondo «rovesciato» e tuttavia percorso dalla certezza di una rigenerazione.