Camila è piccola quando i genitori, una coppia borghese, decidono di abbandonare la vita normale per unirsi alla comunità di Osho, leader spirituale dell'amore libero e della ricerca della felicità individuale come fine supremo. Diventa così una figlia dei figli dei fiori, una bambina che cresce all'ombra degli ashram hippy, tra meditazioni, musica, danze, totale condivisione dei beni e continui spostamenti da una casa all'altra. Da Milano a Poona, in India, da Londra a Berlino, Camila vive un'esistenza da ragazzina amata e protetta nel cerchio magico della vita comunitaria, poi abbandonata e costretta a contare esclusivamente su di sé quando si trova all'improvviso sola tra estranei in un college inglese in cui vengono allevati, lontano dalle loro famiglie, i giovani discepoli di Osho.
Le pagine della sua autobiografia Lo rifarei (Baldini Castoldi Dalai 2006) svelano un'identità forte, dipendente, ribelle. Attraverso la sua infanzia nomade e il melting pot di culture che l'hanno contaminata, Camila dà voce a un'esperienza singolare, diversa, non solo come testimonianza autobiografica ma come ritratto di un'intera generazione poco conosciuta.
Forse questo l'ha aiutata nel successo televisivo, iniziato con l'esordio a MTV, uno dei primi volti della versione italiana del network, per il quale ha condotto Loveline, l'ormai celebre programma di affari di cuore (e di sesso).
Si è dedicata anche con successo alla radio e recentemente ha condotto due programmi per la Rai: Tatami e Amore criminale.
Ha anche collaborato con l'edizione milanese del «Corriere della Sera», con una rubrica dedicata alle notti della città.
Nel 2016 ha poi pubblicato Lo spazio tra le nuvole. Il viaggio come cura, edito da Mondadori.