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Locandina a stampa su 4 facciate relativa all'"impianto" per la performance. Fotografie in nero di Giorgio Colombo e Tiziano Ortolani. Testo in italiano e inglese
Cm 44x32. pp. 4. . Molto buono (Very Good). . . .Vincenzo Agnetti, artista, scrittore e poeta italiano è stato uno dei principali esponente dell'arte concettuale. Esordisce alla fine degli Anni Cinquanta praticando la pittura informale e la poesia visiva. Negli anni 1959-1960 collabora con Enrico Castellani e Piero Manzoni alle attività della Galleria Azimut, aperta a Milano, e della collegata rivista Azimut. La sua prima personale "Principia" si tiene al Palazzo dei Diamanti di Ferrara nel 1967. L'anno successivo espone alla Galleria Cenobio Visualità la sua Macchina drogata, una calcolatrice Olivetti in cui i numeri vengono sostituiti da lettere dell'alfabeto, in maniera che tutte le parole risultanti dalle operazioni fossero di supporto a “un'operazione di critica di linguaggio”. Negli Anni 70 ha partecipato alle più importanti rassegna d'arte, fra cui: Biennale di Venezia (anni 1974, 1976, 1978, 1980); Biennale di San Paolo (1973): Documenta 5, Kassel (1972); Quadriennale di Roma (1972). Numerose sono le sue mostre personali presso le più prestigiose gallerie d'arte italiane e americane: Galleria Blu, Milano; Galleria la Tartaruga, Roma; Galleria Martano, Torino: Galleria Toselli, Milano; Galerie Annemarie Verna, Zürich; Ronald Feldman Fine Arts, New York; Galerie Art in Progress, Monaco; Civic Center, Filadelfia; Sonnabend, Parigi; The Israel Museum, Gerusalemm; Galerie Wintersberger, Köln; Galleria Emilio Mazzoli, Modena; Galleria d'Arte Moderna, Bologna; Galerie Brigitte March, Stoccarda. Nel 2008 si tiene una sua importante retrospettiva al MART di Rovereto.
All'attività artistica, Agnetti affianca una intensa attività di saggista e di scrittore di libri d'artista, tra i principali: Obsoleto (1968), Ciclostile 1 (1970); Tesi (1972); Progetto per un Amleto politico (1973); Elisabetta d'Inghilterra, (1976), Machiavelli 30 (1978).
A proposito di Elisabetta d'Inghilterra, Agnetti sottolinea: "Questa non è una performance come s'intende comunemente la performance; non è happening, non è teatro sperimentale, non è una conferenza; è qualche cosa d'altro. Ho voluto darle l'etichetta di impianto più che altro per comodità espressiva, ma anche per proporre una innovazione didattica, nella misura in cui questo mio parlare diventa il supporto di un altro supporto, cioè dell'"impianto" costruito apparentemente solo con dei quadri e un anello".
<p>Locandina a stampa su 4 facciate relativa all'"<strong>impianto</strong>" per la performance. Fotografie in nero di <strong>Giorgio Colombo</strong> e <strong>Tiziano Ortolani</strong>. Testo in italiano e inglese</p> Cm 44x32. pp. 4. . Molto buono (Very Good). . . . <p><em><strong>Vincenzo Agnetti</strong>, artista, scrittore e poeta italiano &egrave; stato uno dei principali esponente dell'arte concettuale. Esordisce alla fine degli Anni Cinquanta praticando la pittura informale e la poesia visiva. Negli anni 1959-1960 collabora con <strong>Enrico Castellani</strong> e <strong>Piero Manzoni </strong>alle attivit&agrave; della <strong>Galleria Azimut</strong>, aperta a Milano, e della collegata rivista <strong>Azimut</strong>. La sua prima personale "Principia" si tiene al Palazzo dei Diamanti di Ferrara nel 1967. L'anno successivo espone alla Galleria Cenobio Visualit&agrave; la sua Macchina drogata, una calcolatrice Olivetti in cui i numeri vengono sostituiti da lettere dell'alfabeto, in maniera che tutte le parole risultanti dalle operazioni fossero di supporto a &ldquo;un'operazione di critica di linguaggio&rdquo;.&nbsp;</em><em>Negli Anni 70 ha partecipato alle pi&ugrave; importanti rassegna d'arte, fra cui: Biennale di Venezia (anni 1974, 1976, 1978, 1980); Biennale di San Paolo (1973): Documenta 5, Kassel (1972); Quadriennale di Roma (1972). Numerose sono le sue mostre personali presso le pi&ugrave; prestigiose gallerie d'arte italiane e americane: Galleria Blu, Milano; Galleria la Tartaruga, Roma; Galleria Martano, Torino: Galleria Toselli, Milano; Galerie Annemarie Verna, Z&uuml;rich; Ronald Feldman Fine Arts, New York; Galerie Art in Progress, Monaco; Civic Center, Filadelfia; Sonnabend, Parigi; The Israel Museum, Gerusalemm; Galerie Wintersberger, K&ouml;ln; Galleria Emilio Mazzol
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