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Anno edizione: 2018
Anno edizione: 2019
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Ventidue storie di eroi della Prima guerra mondiale. Un eroe per ciascuna delle venti regioni d’Italia, uno per le terre irredente, uno per i figli dell’emigrazione. Memorie di gesta. Gesta da ricordare oggi che la Nazione è abbrutito nell’individualismo.In cui la rimozione di ciò che fece grande l’Italia è incessante. In cui i centenari che possono essere ricordati sono solo quelli delle sconfitte. Perché si è deciso di cancellare il ricordo della Vittoria nella Prima guerra mondiale?Che fine ha fatto l’idea latina che Dulce et decorum est pro patria mori, «è dolce e decoroso morire per la Patria»? Queste sono le storie di italiani che avevano fatto propria quell’idea. Storie vere tra le migliaia e migliaia che hanno illuminato l’Italia durante la Grande Guerra. Storie che, se fossero ricordate, ci farebbero smettere d’essere meschini, rancorosi, autolesionisti e disfattisti. Raccontare questi eroi ardimentosi, eroi riluttanti, eroi per caso serve a scrostarli dalla retorica deprimente. Raccontarli oltre il bronzo e il marmo di monumenti ormai dimenticati. Farli diventare, a distanza di un secolo, quello che meritano e quello che volevano: essere esempio e mito.Con i racconti di:Carlomanno Adinolfi, Andrea Benzi, Antonio Alberto Capraro, Marco Cimmino, Daniele Dell’Orco, Fabio Massimo Frattale Mascioli, Federico Goglio, Emanuele Mastrangelo, Emanuele Merlino, Andrea Moi, Raoul Padroni, Enrico Petrucci, Michele Pigliucci, Fiorenza Piccolo, Pierluigi Romeo di Colloredo Mels, Roberto Roseano, Davide Rossi, Lorenzo Salimbeni, Chiara Stellati, Irene Tommasi, Alessandro Voglino.
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Ventidue racconti per celebrare la vittoria dell’Italia nella Grande Guerra: è questo il contenuto di “Eroi”, il libro edito da Idrovolante Edizioni; un racconto per ogni regione d’Italia più uno rispettivamente per le terre irredente e gli Italiani all’estero, i quali allo scoppio della guerra, rientrarono in Patria per andare ad arruolarsi volontariamente nelle Forze Armate Italiane. Questi racconti sono sì espressione di fantasia, ma sono legati a personaggi realmente vissuti, per i quali alla fine della narrazione che li riguarda, c’è una breve biografia e il motivo per il quale è stata concessa loro un’onorificenza. Emergono così storie di ragazzi nati alla fine dell’Ottocento che non pensarono troppo al richiamo della Patria, che accorsero ad ingrossare le file dell’Esercito, dell’Aviazione e della Marina, ben sapendo che dalla guerra si poteva anche non tornare. Il filo rosso che lega questi racconti è l’eroismo appunto, che sulla base di uno slancio ideale, la grandezza e la libertà dell’Italia, fece compiere a questa gioventù atti fuori dal comune. Questo libro vuole essere anche alternativo alle celebrazioni ufficiali del centenario, avvenute in tono minore, dimesso, quasi che il sacrificio di seicentomila giovani fosse stato inutile; infatti su alcuni giornali l’anniversario è stato presentato come la vana passerella di stampo guerrafondaio e militarista, ignorando che senza l’entrata in guerra dell’Italia il 24 maggio 1915, il nostro sarebbe stato un Paese ( come viene orribilmente chiamata la nostra Nazione) non libero e non degno della sua storia millenaria, della sua cultura, della sua arte, del suo paesaggio, invidiati da tutto il mondo. Questo è un libro vivamente consigliato soprattutto ai più giovani, ai ragazzi nati negli anni Duemila, per i quali oggi forse contano di più i beni materiali e le nuove tecnologie, ma il culto di questi Caduti, non può ridursi ad una sterile commemorazione il 4 novembre, perché se l’Italia è grande lo deve a loro.
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