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L’opera di ogni artista, il frutto del suo talento e della sua ricerca, è un patrimonio universale: emoziona, fa riflettere, incide sul pensiero di un’epoca e ispira le generazioni che verranno. Per questo un artista è un bene raro e prezioso, da riconoscere, sostenere e, quando necessario, proteggere. Morgan è un personaggio discusso, esuberante spesso provocatorio ma è un artista eccezionale con una cultura musicale gigantesca. Questo libro prende ispirazione dalla sua personale vicenda che, in seguito ad alcuni provvedimenti giudiziari gli ha impedito di mantenere la casa in cui non solo viveva ma allo stesso tempo creava e custodiva la sua arte. Non ci si sofferma sulle cause personali , sarebbe scontato e troppo banale, la sua è una provocazione, un invito intelligente alla riflessione, al dibattito sulla figura dell’artista, sull’arte come grande risorsa culturale , considerando poi che alcune leggi dell’attuale ordinamento giuridico tutelano già in parte la figura dell’artista ma nessuna è specificatamente rivolta all’abitazione. Il viaggio è incredibilmente interessante, il suo genio è palpabile anche tra le mura della casa Milanese, un affascinante laboratorio in cui custodiva numerosi strumenti, manoscritti, componimenti inediti e una mirabile collezione di abiti da scena Una lettura ammaliante, seducente e intrigante, leggere e dibattere sull’arte è estremamente nobile e terapeutico, Morgan è un artista unico e incantevole
Non c'era momento migliore per pubblicare e leggere questo libro. Il valore dell'arte, oggi tanto bistrattata e privata della propria importanza. L'artista non solo ci fa riflettere su cosa è arte, sulla centralità che essa ha o meglio dovrebbe avere nella società odierna ma ragiona anche sugli strumenti pratici a tutela della stessa, di tutti gli artisti e i loro beni. Interessante, mai banale e coinvolgente nel momento in cui si respira il contenuto della casa d'artista che adesso purtroppo esiste soltanto nelle meravigliose foto del libro. Un tuffo nella vita dell'uomo Morgan aldilà del personaggio che gli è stato dipinto addosso dai media. Consigliato.
Quando c’è di mezzo Morgan non si sa mai cosa ci si può aspettare, certamente qualcosa di imprevisto ma altrettanto certo qualcosa di interessante e spesso qualcosa di artistico nel vero senso della parola. Un paio di mesi fa è andato a San Remo con Bugo a presentare Sincero e aldilà di quello che è successo la sua performance è stata di grande livello e senz’altro indimenticabile. Ci si sarebbe aspettato un cd con quella bellissima canzone e invece niente, è uscito comunque Bugo con un cd intitolato col suo nome vero Cristian Bugatti molto bello, poi ha annunciato un audiolibro e anche questo niente, infine senza nessun annuncio, se non con qualche immagine su Istagram, esce per la casa editrice La Nave di Teseo Essere Morgan La casa gialla, una sorta di diario di un esproprio giudiziario. Premetto che costa pochissimo, 20 Euro, ed è un formato grande, tipico dei libri d’artista, dei libri d’arte e dei libri fotografici, ed infatti questo bellissimo volume è Arte con la a maiuscola ed è un libro d’arte. Capolavoro assoluto che non deve mancare in nessuna libreria che si rispetti. Dopo una breve introduzione di Vittorio Sgarbi, Morgan prende a pretesto una lunga missiva indirizzata All’attenzione del Ministro per i beni culturali della Repubblica Italiana per chiedere una legge che protegga le case degli artisti perché essendo dimore di menti eccelse contengono senz’altro il seme e comunque i segni delle opere d’arte ivi create. La lunga lettera che diviene testo e corpo dell’Opera ha in particolare tre obiettivi: Salvare la casa, Creare un registro e Vincolare il contenuto (ovviamente delle case degli artisti), durante tutto il lungo dibattimento Morgan passa anche in rassegna attraverso delle bellissime fotografie il contenuto della sua casa di Monza (La casa gialla) espropriata ingiustamente. Il libro è da leggere e soprattutto da sfogliare e maneggiare e coccolare e abbracciare e annusare e tutto quello che volete perché è molto intenso e si respira la vita di M
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