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Euridice aveva un cane
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Euridice aveva un cane - Michele Mari - copertina
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Euridice aveva un cane

Descrizione


Paura e umorismo, un intreccio di invenzioni, finali inattesi e sarcastici caratterizzano questi racconti. Dopo i fondali gotici ed elisabettiani dei romanzi, i luoghi che fanno da sfondo ai racconti sono meno esotici, ma non meno inquietanti: un luogo di villeggiatura sul lago Maggiore, un collegio a Quarto dei Mille, tagli urbani gremiti di quei segnali che solo una furiosa paranoia riesce a decifrare.
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Dettagli

2015
Tascabile
9788806229412

Valutazioni e recensioni

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alida airaghi
Recensioni: 4/5

I diciotto racconti di Michele Mari recentemente riproposti da Einaudi avevano già conosciuto un notevole successo nel 1993, al momento della prima edizione presso Bompiani. Mari è oggi considerato fra i maggiori scrittori italiani, tra i più originali e inventivi; il suo linguaggio arcaicizzante -al limite del manierismo-, imbevuto di letterarietà (colto, allusivo, spiazzante), lo situa nella scia di pochi altri grandi scrittori del nostro 900: Gadda, Landolfi, Manganelli. Il racconto che dà il titolo al volume è forse l'unico che si dipana in maniera più tradizionale, narrando delle vacanze estive del giovane protagonista nella casa dei nonni al paese di Scalna, e del suo perpetuo e tormentato rapporto con i vicini. Questo rifiuto elitario del mondo adulto, ritenuto ottuso ed eticamente ingiustificabile, si ritrova in altri capitoli del libro, e si ripropone quasi come un topos in tutta la narrativa di Mari. Ad esempio, nel primo splendido racconto, "I palloni del signor Kurz", in cui gli allievi di un collegio maschile combattono le loro velleitarie partite di calcio contro un diabolico vicino che puntualmente si impossessa dei loro palloni sconfinati nel suo giardino. Oppure ancora in "Cicoria matta", dove un imbranato Giovannino è ossessionato dall'idea di scoprire quale misteriosa e affascinante "essa" si celi sotto la gonna della matta del paese. E ne "Il volto delle cose" troviamo un bambino obeso e sbeffeggiato che medita sul brutto voto impartitogli dal "maestro stizzito" (due paginette di esibita maestria letteraria!). C'è poi un altro tema che affiora continuamente dalla scrittura di Michele Mari: una sorta di corteggiamento della morte, un cupio dissolvi in atmosfere da incubo, l'angoscia del dissolvimento o dell'imputridimento di oggetti e corpi, tenuto a bada sempre con un'ironia sferzante, un sarcasmo acuto e doloroso. Il lettore rimane annichilito da alcune soluzioni finali inaspettate, imprevedibili, e perciò tanto più corrosive e divertenti.

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Fabio Scarnati
Recensioni: 3/5

18 racconti, molti dei quali sono un mero esercizio di stile. Ma la raccolta contiene almeno due perle che da sole valgono l'acquisto del libro. "I palloni del signor Kurz" e "Tutto il dolore del mondo" sono Capolavori, due tra i più bei racconti che abbia letto in vita mia.

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Alberto
Recensioni: 1/5

Ammetto di non averlo finito, sono riuscito ad arrivare a metà. Non comprendo cotanto entusiasmo nelgi altri giudizi. Giustifico il tutto con: il mondo è bello perché vario. Non amo nella sua scrittura l'uso di termini "strani"; forse troppo accademici, trovo che appesantiscano solo la lettura senza aggiungere alcun valore ulteriore; inoltre sul povero racconto dei palloni di Kurz, magari è scritto pure bene, ma solo sulle pagine di un libro può esistere un bambino che preferisce un gesto poetico (sacrificio in onore del racconto) ad una bella partita al sole.

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Michele Mari

1955, Milano

Michele Mari è uno scrittore, traduttore e poeta italiano. Tra i suoi titoli, Di bestia in bestia (Longanesi 1989), Io venía pien d'angoscia a rimirarti (Longanesi 1990; Marsilio 1998), La stiva e l'abisso (Bompiani 1992; Einaudi 2002), Euridice aveva un cane (Bompiani 1993; Einaudi 2004), Filologia dell'anfibio (Bompiani 1995; Laterza 2009), Tu, sanguinosa infanzia (Mondadori 1997; Einaudi 2009), Rondini sul filo (Mondadori 1999), I sepolcri illustrati (Portofranco 2000), Tutto il ferro della torre Eiffel (Einaudi 2002), I demoni e la pasta sfoglia (Quiritta 2004; Cavallo di Ferro 2010), Cento poesie d'amore a Ladyhawke (Einaudi 2007), Verderame (Einaudi 2007), Milano fantasma (edt 2008, in collaborazione...

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