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Fabrizio De André Vol.1
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giovanni
23 settembre 2019
Un grande artista e un poeta. Dopo aver sentito questo CD non saprei come definire meglio Fabrizio De Andrè.
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Max
25 gennaio 2006
Fare a rencensione ad un album raccolta non e' banale. Ogni canzone e' estratta da una storia piu' complessa che si avvicina ad una narrazione a capitoli. Il Vol. 1 rappresenta lo sdoganamento di Faber verso il grande pubblico borghese di ieri. Ma ancora oggi e' affatto compreso, non per mancanza di capacita' intellettive, ma per una cronica mancanza di cuore. Ad Alessandro vorrei dire tante cose ma solo una la scrivo. La frase censurata in "Bocca di Rosa", e sostituita dai pennacchi (political correct) e':"...spesso sbirri e carabinieri al loro dovere vengono meno, ma non quando sono in alta uniforme...". Frase cruda e falsa oggi come ieri, ma inserita nel contesto socio-politico di quegli anni fanno di Boccadirosa un emblema della persecuzione delle idee laico-liberali a cura dei poteri mediatici che continuano ancora oggi, e ancora di piu', a "suggerire" all'opinione pubblica l'opinione che deve avere. Alla prossima.
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Alessandro Rodighiero
29 giugno 2005
E' il primo album "serio" di De Andrè: si può anche biasimarlo, e in effetti non è propriamente un capolavoro, ma offre lo stesso qualche canzone interessante (l' orecchiabile "Spiritual"), una vera schifezza ("Carlo Martello"), e un capolavoro assoluto, "Bocca di Rosa", storia di una prostituta perseguitata dalle "concorrenti" e screditata dall' opinione pubblica: quando l' album uscì il passo dei "carabinieri con i pennacchi e con le armi" fu censurato.
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