Il falo delle novità. La creatività al tempo dei cellulari intelligenti

Un particolare saggio-ricerca su cosa sia e cosa intendiamo con la parola "creatività", si apre con una lettera-avvertenza al lettore su come il testo sia stato scritto e vada letto in modo, appunto, "creativo", ossia seguendo "non le istruzioni ma le distrazioni"in un percorso che, evidentemente per sua stessa natura, non può essere seguito secondo la modalità lineare e "obbligata" con cui tipicamente leggiamo un libro, "dalla A alla Z". Segue una breve autobiografia, in cui l'Autore illustra il suo rapporto ricreativo-professionale con la creatività, e una introduzione che ricostruisce l'emergere contemporaneo del "creativo", nella prima parte del saggio il tema della creatività è analizzato a partire da una miriade di definizioni possibile, e viene quindi letto e contraddetto da molteplici punti di vista, spesso coerenti tra loro e ancora più spesso divergenti e illuminanti. Nella seconda parte, il tema del "creativo" viene analizzato in relazione al "nuovo" in quanto contrapposto al "banale" - altro ambito del linguaggio particolarmente presente nei libri dell'Autore. Il libro si conclude con la giustapposizione dei punti di vista di alcuni indiscussi maestri della creatività. Lettura interessante, capace di suscitare numerose riflessioni su un fenomeno centrale del nostro tempo.

In questo libro l'enigmista Stefano Bartezzaghi affronta il problema di definire cosa sia la creatività. Lo fa innanzitutto con l'aiuto deo suoi tanti lettori e delle idee da questi proposte per circoscrivere un tema tanto onnipresente, nell'odierna retorica del "nuovo", quanto sfuggente e multiforme. Dopo un'interessante discussione su come e perché, secondo l'autore, il mito della cretività si sia propagato proprio nell'odierna civiltà dei consumi, il testo si chiude ilustrando le idee di quattro grandi maestri della creatività: Gianni Rodari, Bruno Munari, italo Calvino, Zadie Smith. Una lettura, come del resto sempre accade con i libri di Bartezzaghi, appassionante, leggera e istruttiva.

Che cos'è la creatività? Bella domanda. Nel 2012 Stefano Bartezzaghi ha tenuto una conferenza sul tema al Festival della Creatività di Sarzana, e qualche tempo prima ha chiesto su Twitter di inviare la definizione preferita. Ne sono arrivate un paio di centinaia, che sono alla base di questo libro. Tutte le definizioni sono brevi per la natura stessa di Twitter, che si limita a 140 caratteri; la concisione in questo caso non è pertanto solamente una dote apprezzata, ma anche necessaria! Naturalmente detto così sarebbe troppo semplice. Bartezzaghi ha riunito le varie definizioni in gruppi più o meno omogenei e soprattutto le ha commentate una per una, andando per svariate tangenti in modo da cercare per quanto possibile di circoscrivere cosa la creatività non è. D'altro canto, lui lo dice subito, che secondo lui la parola "creatività" è abusata e che il concetto è in realtà ineffabile... non per nulla ne parla come di un mito, come spiega con maggior dovizia di particolari nella seconda parte del libro. Una lettura insomma godibile, che forse vi toglierà alcune certezze, ma lo farà per il vostro bene. Ah: mi dimenticavo di segnalare un'ottima iniziativa di Utet, che permette a chi ha comprato il libro cartaceo di avere gratuitamente l'ebook. Ufficialmente l'iniziativa scadeva il 31 dicembre 2013, ma io il libro l'ho comprato il 12 gennaio 2014 e l'ebook era ancora scaricabile... (post scriptum: la _mia_ definizione di creatività è "prendere i pezzi di un puzzle ed essere in grado di costruirne uno completamente diverso". Immagino che abbiate capito qual è la mia fonte!