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Le figlie di Mab - Judith Chernaik - copertina
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Le figlie di Mab - Judith Chernaik - copertina

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1997
1 dicembre 1997
281 p., ill.
9788886780124

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Anna Maria
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Pensavo fosse un'opera di fantasia, una sorta di dialogo immaginario fra quattro donne. Invece credo che "Le Figlie di Mab" sia il più importante documento sulla vita di Shelley nel 1816 e 1817, anni principalmente trascorisi nella residenza di Marlow. I diari autentici di Mary Shelley, Claire, sorellastra di Mary, Harriet, prima moglie di Shelley e Fanny, sorella da madre di Mary, ci danno lo spaccato più autentico di quei difficilissimi ma intensi anni: Harriet e Fanny suicide,la salute precaria di Shelley, la causa per l'affidamento dei figli di Harriet Westbrook, la figlia di Claire e Byron e i debiti, tanti......; ma troviamo anche le splendide descrizioni dei luoghi, il valore letterario che si rivela (Mary Shelley sta scrivendo Frankenstein), i forti legami d'amicizia, l'anticonformismo, l'amore per la libertà, la critica al sistema sociale inglese, la generosità nei riguardi dei più sfortunati. E' tutto questo, ma forse di più il libro della Chernaik, una lettura da centellinare, da godersi attimo per attimo, per tutti coloro, come me, che adorano Percy Bysshe Shelley, il grande poeta romantico, scomparso troppo presto nel nostro Mar Tirreno.

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Voce della critica

CHERNAIK, JUDITH, Le figlie di Mab
BRONTë, CHARLOTTE / BRONTë, EMILY, Un così forte desiderio di ali
recensione di De Bueriis, M.R., L'Indice 1998, n. 4

"Un così forte desiderio di ali", selezione delle lettere della famiglia Brontë, esce nel centocinquantesimo anniversario della pubblicazione di "Jane Eyre", "Cime Tempestose" e "Agnes Grey", rispettivamente di Charlotte, Emily e Anne. Questo epistolario, che rappresenta l'unica edizione italiana attualmente in commercio, è stato tradotto e curato da Franca Gollini, referente italiana della Brontë Society.
In una lettera del 1837, indirizzata a Charolette Brontë, il poeta Robert Southey, dopo aver letto alcune poesie inviategli dalla stessa Charlotte, pur riconoscendole "la facoltà del verso", scrive: "La letteratura non può essere l'occupazione della vita di una donna e non dovrebbe esserlo". La risposta a questa lettera, spesso citata dalla critica, è stata oggetto di discussione tra chi crede di scorgere nelle parole della Brontë un senso di umiltà, e chi invece vi legge una sferzante ironia.
La passione di Charlotte per la scrittura era iniziata molto presto. Con le sorelle Emily, Anne e il fratello Branwell, fin da bambini, seduti intorno al tavolo della cucina, scrivevano e inventavano saghe avventurose come quelle di Gondal e di Angria. Ognuno di loro avrebbe intrapreso il proprio percorso letterario, tranne Branwell, oppiomane e alcolizzato. Molto belle sono le lettere di Charlotte all'amica Ellen Nussey, che irritavano il marito della Brontë per la loro impulsività e intensità, o quelle indirizzate alla scrittrice Elizabeth Gaskell, che avrebbe poi pubblicato una biografia dell'amica.
Un secondo anniversario importante che Luciana Tufani Editrice coglie e sottolinea, pubblicando la prima traduzione italiana di "Le figlie di Mab" dell'autrice statunitense Judith Chernaik, è quello dei duecento anni dalla nascita di Mary Shelley, autrice di "Frankenstein*. Il romanzo della Chernaik s'incentra su quattro figure di donne, legate in maniera diversa e intricata ai poeti Shelley e Byron. Si tratta di Mary Shelley, seconda moglie del poeta, di sua sorella Fanny, della sua sorellastra Clare e di Harriet, prima moglie di Shelley. Figura dominante e ispiratrice di questo gruppo di donne fu Mary Wollstonecraft, madre di Mary Shelley, celebre autrice di "Rivendicazione dei diritti della donna". I loro diari e lettere rappresentano la fonte primaria per la stesura di "Le figlie di Mab", che riprende il titolo di una poesia di Shelley, "La regina Mab", appunto. Veniamo proiettati in un mondo intenso e a tratti cupo, animato da grande spirito di ribellione nei confronti delle convenzioni e delle regole sottese alla società del tempo. Il romanzo, di lettura avvincente, sottolinea la tragica intensità dei rapporti che queste donne intrecciarono con Shelley e Byron, e l'atmosfera di grande tensione intellettuale e libertaria nella quale vissero. "Le figlie di Mab" apre inoltre una breccia nella visione essenzialmente mascolina del genio creatore romantico, mostrandoci nel dettaglio quotidiano la vita di donne, quali Mary Shelley e Mary Wollstonecraft, che non vissero di luce riflessa, ma produssero opere di assoluta grandezza.

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