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La filiale - Sergej Dovlatov - copertina
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La filiale - Sergej Dovlatov - copertina

Descrizione


Con Dovlatov, si ride di noi stessi. Il suo umorismo, che oggi è un classico che ha reso l'autore uno dei riferimenti obbligati della letteratura russa dell'ultimo Novecento, ha questo movimento tipico: si è portati dentro una cornice, usuale e quotidiana; vi si susseguono scene, descritte con pieno realismo; all'improvviso, la più banale e fiduciosa delle frasi suscita una risposta paradossale e sposta di scatto l'attenzione sulla componente di assurdità che c'è in ogni situazione. Nella "Filiale" racconta di un argomento sorprendente per chi conosce i suoi temi: l'amore. Nel 1981 a Los Angeles si tiene un convegno di scrittori emigrati sul "Modello civile, culturale e spirituale della Russia del domani". Nella camera d'albergo dove dorme il protagonista, inviato di una radio di emigrati russi, bussa inattesa Tasja, l'amore dei vent'anni artistici di Leningrado, mai più rivista dai felici Sessanta. E il romanzo comincia a correre su due piani: da un lato, il presente del convegno, contrassegnato dalle nevrotiche dinamiche di scrittori narcisisti e litigiosi, e dalle incursioni di Tasja che scavano nell'intimo del protagonista come un'incresciosa autoanalisi; e, dall'altro, il passato dell'amore, che riappare mediante baluginanti flashback. Per narrare come l'amore - sublime autoinganno - rovinò una vita già complicata dai tempi, dalle circostanze e dall'essere umani.
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Dettagli

2010
25 novembre 2010
207 p., Brossura
9788838925238

Valutazioni e recensioni

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Andrea Muratore
Recensioni: 5/5

Forse il Dovlatvo più divertente: la scena della riunione di fuoriusciti russi appartiene di diritto al Gotha della risata. Come vivono i russi in America? Ridendo di quel che vedono. Mi sembra una sanissima forma di sopravvivenza. Il mondo, che probabilmente è nato tra le lacrime, finirà con una risata.

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GC49
Recensioni: 2/5

Frivolo e banale. Storia di un innamorato non adeguatamente corrisposto.

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Umberto Mottola
Recensioni: 4/5

Romanzo scorrevole, divertente, a tratti sensuale. Il personaggio femminile di Tasja è rappresentato magistralmente: "capricciosa, scriteriata e amorale come un bambino". A pagina 103 il protagonista Dalmatov ci racconta cosa ne pensa delle donne: "Gli invidiosi ritengono che le donne siano attratte dai ricchi per i loro soldi. ...Non sono i soldi ad attirare le donne. ...Ma quello che rende le persone potenti, ricche ed eleganti. La forza di cui dispongono alcuni e di cui sono del tutto privi gli altri."

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Sergej Dovlatov

1941, Ufa

Sergej Donatovic Dovlatov è stato uno scrittore russo. Nato da una famiglia di gente di spettacolo, dopo una giovinezza sregolata si dedicò al giornalismo, lavorando per giornali di provincia, dai quali veniva regolarmente licenziato per indisciplina. Nel 1978 emigrò negli Stati Uniti, dove furono pubblicati i suoi racconti e romanzi, «commedie autobiografiche» pervase di umorismo instancabile e classicamente russo. Tra i titoli di Dovlatov pubblicati in Italia da Sellerio ricordiamo: Straniera (1991, 1999), La valigia (1999), Compromesso (1996, 2000), Noialtri (2000), Regime speciale (2002), Il Parco di Puškin (2004), La marcia dei solitari (2006), Il libro invisibile (2007), Il giornale invisibile (2009), La filiale (2010) e Taccuini (2016).

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