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I fiori del male. Testo francese a fronte
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I fiori del male. Testo francese a fronte - Charles Baudelaire - copertina
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fiori del male. Testo francese a fronte

Descrizione


Le liriche appassionate e intense, tese a trovare segrete corrispondenze con il mondo della natura, nell'affascinante capolavoro di Baudelaire (1821-67). Un'inconsueta alleanza tra prosa nuda e poesia pura in un'opera serrata e provocatoria che, come scrisse Hugo, "risplende e abbaglia come una stella".
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Dettagli

2
1984
Tascabile
1 aprile 1988
208 p.
9788804225607

Valutazioni e recensioni

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monica
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Concordo: la traduzione in questo caso è insufficiente, e lo è non in quanto poco precisa, ma perché il testo arrivato in italiano è stato stemperato, come se l'obiettivo del traduttore sia stato precisamente quello di soffiare via dal testo la sua carica di energia a volte violenta a volte disperata. Meglio leggere il testo originale, decisamente, e lasciarsi andare al ritmo dei versi nudi e crudi.

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Davide Zizza
Recensioni: 5/5

Vorrei portare al'attenzione di alcuni lettori che esiste una traduzione per ogni tempo, ragion per cui una traduzione effettuata da un autore del Cinquecento su un'opera latina, per esempio, porterà degli stilemi non solo inerenti all'epoca, ma anche inerenti a quelli personali dello scrittore. Tutti, dico tutti i traduttori mettono del personale nel 'portare nell'altra lingua' perché l'oggettività linguistica è pura illusione (Saussure, che consiglierei a molti, insegna parecchio!). Baudelaire è un autore di grande spessore, ma ciò non vuol dire che la sua poesia sia perennemente intoccabile e quindi bollare dei tentativi come 'riprovevoli'. Ve lo siete tradotti da solo? Bene, facevate meglio a non tradurvelo allora, facendovi affascinare dall'originale senza ulteriori passaggi mentali! Bufalino ha tradotto secondo un suo modus scribendi che è quello del barocco, lo conosciamo bene - che sicuramente può non trovare l'accordo fra chi stima Baudelaire - ma non significa che il suo tentativo sia stato un fallimento. Tradurre è sempre tradire. Ormai è sorpassata questa vecchia nozione. E pur volendo, tradire ha la stessa radice del termine 'tradizione' (latino tradere: portare dall'altra parte); pertanto Bufalino ha portato un "analogon" tematico baudelairiano sull'altro versante del linguaggio, usando il suo barocco, che ripeto può non incontrare il gusto degli altri, ma non è per niente riprovevole perché la traduzione letteraria è un'impresa difficile, non è come riportare le noterelle di un contratto di vendita!

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anna
Recensioni: 1/5

Concordo sull' irrispettosa e fuorviante traduzione di Gesualdo Bufalino. Ed è per questo che ho deciso di leggere il testo in francese (vincendo così la pigrizia) e di tradurlo personalmente. Anche se tradurre Baudelaire è tradire la sua immensa poesia.

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La recensione di IBS

Le liriche appassionate e intense, tese a trovare segrete corrispondenze con il mondo della natura, nell'affascinante capolavoro di Baudelaire (1821-67). Un'inconsueta alleanza tra prosa nuda e poesia pura in un'opera serrata e provocatoria che, come scrisse Hugo, "risplende e abbaglia come una stella".

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Conosci l'autore

Charles Baudelaire

1821, Parigi

Charles Baudelaire è stato un poeta francese. Nacque da Caroline Archimbaut-Dufays e da Joseph-François B., capo degli uffici amministrativi del senato. Rimasta vedova nel 1827, la madre si risposò col tenente colonnello (poi generale) Jacques Aupick. Questo secondo matrimonio provocò in Baudelaire un trauma e un senso di carenza affettiva dei quali porterà le conseguenze per tutta la vita. Nel 1832, trasferito a Lione, Aupick iscrisse il figliastro come interno al Collegio reale della città. Quattro anni dopo, assegnato allo stato maggiore, Aupick tornò a Parigi con la famiglia e Charles entrò nel liceo Louis-le-Grand, dove superò, nel 1839, gli esami di baccalaureato. Nel 1840 strinse amicizia con i poeti Le Vavasseur e Prarond...

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