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Frutto di una giornata di studi svoltasi nel novembre 2005, il volume fa il punto su una delle questioni più complesse nell'ambito del giudizio che oggi si può dare sul percorso politico e culturale di Michel Foucault: il rapporto del pensatore francese con Marx e i marxismi. Troppo presto condannato dai marxisti di stretta osservanza come una sorta di anti-Marx, l'autore di Sorvegliare e punire è stato spesso etichettato come un critico della proposta marxiana che avrebbe voluto liberarsi della sua pesante ipoteca per trasferirne in altri campi di osservazione e di studio il possibile oggetto di riflessione: Oltre Marx, in sostanza e in nome di una nuova pratica di analisi delle contraddizioni della società. I corsi tenuti al Collège de France dal 1976 fino alla scomparsa nel 1984 dimostrano, in realtà, il contrario, ed è merito della ricerca di Leonelli averlo acclarato anche da un punto di vista testuale. Ma, al proposito, la testimonianza di Étienne Balibar (di cui il volume traduce un'importante intervista del 2004), i saggi di Stefano Catucci, Guglielmo Forni Rosa, Marco Enrico Giacomelli. Manlio Iofrida e anche certe prese di posizione più caute di Alberto Burgio confermano la fecondità di un rapporto che non può essere liquidato come laterale o accessorio. In una prospettiva anche più ampia di quanto il titolo promette, l'opera di Foucault viene analizzata nella dimensione intellettuale degli anni giovanili, nel suo rapporto con i temi cardine del Capitale di Marx, nella prospettiva di una possibile connessione con la vicenda dell'operaismo italiano, nel suo destino di "filosofia europea". Ne viene fuori una ricostruzione ricca di implicazioni future per il giudizio su chi è stato uno degli intellettuali più significativi nell'ambito della cultura francese contemporanea.
Giuseppe Panella
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