I pastelli di Francesco Stefanini immediatamente catturano lo sguardo e affascinano per l’incanto dei colori e i rapporti tra luci e ombre, evocano paesaggi e scorci di natura sospesi tra reale e immaginario, visioni che possono appartenere ai ricordi o al sogno. Si tratta di una tecnica, quella del pastello, antica e nobile, che Stefanini ha praticato negli ultimi quindici anni con alterna assiduità e nella quale, proprio in vista di questa mostra, si è totalmente ed esclusivamente dedicato nel corso dell’ultimo anno. L’indagine sulle variazioni del colore e sulla deformazione della visione, indotte dal perenne conflitto tra luce e ombra, motivo poetico costante dell’opera di Stefanini, trovano nel pastello un approfondimento e un’esaltazione che danno vita a esiti pittorici assolutamente straordinari. “Stefanini – come scrive Sandro Parmiggiani – compie un’operazione sul linguaggio del pastello che intende esplorarne ogni possibilità, spingendosi fino al limite estremo di ciò che può essere detto con questo mezzo, fino all’abisso ultimo in cui la visione è perduta e resta solo la polvere del fantasma dell’immagine.” Frammenti di paesaggio immersi in luci stordenti, più spesso in quelle dell’alba e del crepuscolo, in cui alternativamente il mondo s’annuncia o prende da noi commiato, luci che s’accendono nel colore puro a indicare una misteriosa presenza interna o il riverbero di qualcosa che se ne sta altrove, finestre che s’aprono su una vegetazione, con il colore che tutto impregna e avvolge nel suo canto: ecco ciò che Stefanini mette in scena, in una oscura limpidezza, che esprime, insieme, una impossibilità di nitore, un vuoto di dettagli precisi, e un’oscura presenza, un pieno di ciò che ci viene incontro come il tessuto perenne delle cose che diede loro origine. Il catalogo contiene oltre a una conversazione tra il curatore e l’artista, una vasta antologia dei testi dedicati a Stefanini nel corso degli ultimi vent’anni di storici e critici dell’arte quali Marco Goldin, Vittorio Sgarbi, Giuseppe Cordoni, Flaminio Gualdoni, Elena Pontiggia, Fabrizio D’Amico, Luigi Meneghelli, Walter Guadagnini, Gianluca Marziani, Maurizio Sciaccaluga, Martin Stather. Reggio Emilia, Palazzo Casotti 18 ottobre – 16 novembre 2008
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