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Il giocattolo rabbioso - Roberto Arlt - copertina
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giocattolo rabbioso

Descrizione


Ambientato in una Buenos Aires decadente e piena di riferimenti interculturali dovuti alle continue ondate di emigranti europei, l'adolescente protagonista del romanzo vive le sue avventure costantemente in bilico tra il confine delinquenziale e il desiderio di appartenere alla giustizia e all'ordine di tipo militare. In un crescendo di vicende disgraziate, Silvio, finisce così per maturare una visione cruda e scanzonata del mondo degli adulti, che lo porta ad accettare la sua condizione di anarchico autodistruttivo in balìa di un destino ineluttabile. Edito per la prima volta nel 1926, Il giocattolo rabbioso rappresenta il primo e più autobiografico romanzo di Roberto Arlt.
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Dettagli

2012
17 febbraio 2012
170 p., Brossura
9788897502265

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rejectedfrogs
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Roberto Arlt: una bella scoperta, uno scrittore con la poesia dentro. Figlio di immigrati (prussiano il padre, triestina la madre), Roberto Arlt nacque a Buenos Aires nel 1900 e fin da adolescente fece i lavori più umili e disparati, senza per questo rinunciare alla lettura. "Il giocattolo rabbioso", che risale al 1926, è stato pubblicato in Italia per la prima volta nel 1978 da Savelli, in un periodo in cui le opere di Arlt erano vietate in patria. Per decenni la critica l'ha accusato di non saper scrivere, finché si è finalmente riconosciuta la grandezza di un romanziere, giornalista e autore di opere teatrali, capace di momenti di lirismo come quello che segue, tratto dal citato "Il giocattolo rabbioso" che è la storia dello stesso Roberto Arlt: un ragazzo che vive di espedienti ma che cerca di riscattarsi, volendo farsi accettare dalla società. "Quanto siamo piccoli, e la madre terra non ci ha voluto tra le sue braccia ed eccoci qui acerbi, distrutti dall'impotenza. Perché non sappiamo nulla del nostro Dio? Oh! Se Lui venisse una sera e piano piano ci cingesse con le mani le tempie. Che altro potremmo chiedergli? Ci metteremmo in cammino con il suo sorriso sincero nella pupilla e con lacrime sospese alle ciglia."

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Roberto Arlt

1900, Buenos Aires

Figlio di immigrati europei (il padre prussiano, severissimo), fin da bambino si ribella alla rigida educazione familiare. A sedici anni lascia i genitori e vive senza fissa dimora per le strade di Buenos Aires. Lavora come meccanico, imbianchino, operaio portuale, commesso e intanto studia da autodidatta. Poi comincia a collaborare a qualche giornale e infine diventa giornalista a tempo pieno. Il suo primo romanzo, "El juguete rabioso" (Il giocattolo rabbioso) esce nel 1926 ed è la storia più o meno autobiografica della sua adolescenza nella caotica e affascinante Buenos Aires dei primi anni Venti. Tre anni dopo, "Los siete locos" (I sette pazzi) viene esaltato da alcuni come un capolavoro, ma anche bollato da altri come «scritto male». Nel 1931 esce il sequel...

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