Che poi la loro musica sia meno monolitica di quello che potrebbe sembrare, qui lo dimostrano alcuni passaggi più trattenuti, dov eil tutto dinta più dilatato, col picco indiscusso, in tal senso, soprattutto in una splendida Gorog plumbe e meditativa, dove appaiono i synth di Favero ad aggiungere carne al fuco, per un brano lungo e atmosferico, per verti versi anche più minaccioso rispetto a quando ci danno dentro con la distorsione - Buscadero
Il trio si può definire maestro pienamente cosciente e in grado di plasmare il proprio noise rock matematico vero vortici di suono inafferrabili, rincorse incontrollabili e una vena sci-fi sempre coinvolgente - Rumore
Al quinto album, a seguire la trilogia Mostro/Morto/Morbo e il progetto Osso con Erlado Bernocchi dello scorso anno, i Morkobot odiano gli ingranaggi restando se stessi. Cioè, una macchina da guerra - Mucchio
Il terzetto composto da Lin, Lon e Lan scende nuovamente sulla Terra con un album di inediti, il quinto in ordine cronologico. Il disco è stato registrato tra il Novembre del 2015 e il Gennaio del 2016 da Giulio Ragno Favero (Zu, Teatro Degli Orrori, OvO, One Dimensional Man) al Lignum Studio di Padova. Introduce una nuova stagione nella scrittura della band, dove le strutture divengono più ambiziose. Un'impressionate testimonianza certo della loro coerenza compositiva, che non preclude a cambi repentini nell'esposizione. Metal cubista, apocalissi matematiche strumentali, una macchina complessa che sa ancora trascinare con enfasi.)
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