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Il grande dizionario dei proverbi italiani. Con CD-ROM - Paola Guazzotti,Maria Federica Oddera - copertina
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Dettagli

2006
992 p.
9788808079435

Voce della critica

A differenza delle locuzioni idiomatiche, che sono sempre inserite all'interno di una frase strutturata, il proverbio è portatore di un significato complesso e compiuto, che ha un valore letterale e metaforico. Sentenzioso e didattico (nella necessità, per esempio, di ricordare ai contadini i tempi della coltivazione o di decifrare i segni dei fenomeni atmosferici e stagionali), ha talvolta una struttura gnomica semplice (Dio sa quel che fa) ma si avvale molto spesso dell'ausilio della metafora, che ne accentua l'aspetto polisemantico e multiculturale (Chi prima nasce, prima pasce). Un dizionario dei proverbi nasce quindi dalla necessità – già evidenziata dagli autori del Dizionario dei proverbi, organizzati per temi pubblicato l'anno scorso dall'Utet (pp.976, euro 170) – di distinguere le locuzioni dai proverbi, quando ancora fino a tutto l'Ottocento non c'era una netta separazione linguistica fra i due tipi, né una coscienza della ricchezza del patrimonio paremiologico. Così, ben individuato e supportato dalla documentazione testuale, il Dizionario dei proverbi mostra il suo aspetto sorprendente nello stabilire una continuità ideale fra la cultura popolare antica e la tradizione letteraria colta. Il detto proverbiale è un precipitato sintetico della sapienza dei popoli, in cui si addensa la risposta arguta dell'uomo comune di fronte alla violenza della natura e dei potenti, ma non è – come si è talvolta erroneamente pensato – la raccolta meramente popolare delle opinioni ricevute o luoghi comuni. Al contrario, come fanno notare gli autori del Dizionario, il proverbio ha accompagnato la nascita del volgare e ha una parte rilevante nei documenti antichi fino al Cinquecento, per poi perdere progressivamente terreno in campo letterario, fino al recupero nell'età verista. A partire dall'Ottocento il proverbio diventa una nota di colore che serve a caratterizzare contadini e pescatori e quindi gli emarginati della società moderna, come in questo passo verghiano: "– Lasciateli stare quei poveri Malavoglia, che ne hanno tanti dei guai! – Tu va a filare! rispondeva compare Tino. Le donne hanno i capelli lunghi ed il giudizio corto". Carlo Lapucci – autore di un altro recente Dizionario dei proverbi italiani, pubblicato dall'editore Le Monnier di Firenze (pp. 1354, euro 26), che mette insieme per la prima volta venticinquemila detti, adagi, aforismi, massime, sentenze e precetti –spiega così la doppia natura popolare e dotta del proverbio: "Si vuole che sia una forma di sapere popolare, e spesso è vero, in quanto la gente comune ne ha fatto sempre largo uso e conserva queste formule sapienziali, a volte peraltro antichissime, provenienti però anche dalla tradizione colta, fissate in scritture sacre, in raccolte dotte. Dovette essere, in tempi remoti, una forma di cultura elitaria, né ha cessato mai di essere patrimonio delle persone colte da Aristotele a Petrarca a Manzoni". È la civiltà industriale che attribuisce al proverbio un ruolo defilato e periferico, riducendolo a fossile lessicale di una cultura linguistica che va lentamente a esaurirsi. Se già nell'Ottocento, per Giusti, Capponi e Tommaseo, non era sempre agevole rintracciare i significati originari dei proverbi, per noi lo sforzo è diventato notevole, soprattutto per l'esigenza di recuperare una prospettiva storica. In più la forte carica ideologica dei proverbi, spesso connotati nel senso misogino e fortemente conservatore, ne ha ridotto l'uso e ha consentito una sopravvivenza solo a quelli meno arcaici e più generici. Escludendo l'analisi dei proverbi diffusi in area locale, Il Grande dizionario dei proverbi raccoglie il patrimonio paremiologico italiano attraverso la registrazione dell'uso e delle forme documentate in letteratura: si tratta di undicimila frasi di senso compiuto, ordinate alfabeticamente e divise in 5700 famiglie semantiche, individuate sulla base di un "progenitore (cronologico o archetipico) a cui riportare le molte varianti. Le voci sono quindi strutturate in modo da evidenziare il testo del proverbio, il significato, il riferimento a proverbi di significato analogo e le attestazioni letterarie. Il dizionario offre però anche un utile elenco organizzato per temi e l'indice delle parole. Scorrendo il repertorio ci si stupisce della ricchezza e della varietà di questi condensati (spesso amari e anche discutibili) di saggezza. Mentre in alcuni casi si avverte il precipitato dell'esperienza di vite dure, di smacchi, di rovesci di fortuna, di delusioni (chi vince la prima perde il sacco e la farina, chi vive in corte muore in paglia, il lupo non guarda che le pecore siano conte), in altri casi il significato rimane avvolto dal mistero, come per il proverbio, sempre segnalato dalla voce autorevole di Lapucci, In cent'anni e cento mesi torna l'acqua ai suoi paesi. Il detto, documentato da un brano di Sacchetti, deriva forse da un proverbio latino (Ad fontes redeunt longo post tempore limphae ' Dopo molto tempo le acque tornano alle loro fonti') e in ogni caso, riecheggiando le parole dell'Ecclesiaste (Quel che è stato sarà), rimanda a una concezione ciclica del tempo suggestiva e ammaliante.   Monica Bardi      

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La recensione di IBS

Il Grande dizionario dei proverbi italiani comprende una parte significativa del patrimonio di proverbi presente nella lingua o attestato nella letteratura, escludendo – non solo per ragioni di ordine pratico – quelli di origine dialettale. All'interno della lingua italiana, sono stati presi in considerazione solamente i proverbi veri e propri, cioè le frasi di per sé complete e dotate di senso compiuto. Sono stati raccolti così 11 000 proverbi. Di ognuno di essi si dà la spiegazione e si riportano le eventuali varianti, il riferimento ad altri proverbi di significato analogo, le attestazioni letterarie e le matrici latine.
L'ordine dei proverbi è quello alfabetico. Se però il lettore desidera consultare l'opera secondo l'antico modello dell'organizzazione per temi, o vuole conoscere quali sono i proverbi che contengono una determinata parola, può farlo grazie all'Elenco organizzato per temi e all'Indice delle parole. La puntuale ricostruzione dei possibili significati di ogni proverbio fa emergere un aspetto in qualche modo sorprendente: la continuità, in passato, fra la cultura popolare e la tradizione letteraria più colta, che smentisce, almeno in parte, l'opinione corrente che relega il proverbio a sola espressione dei più retrivi luoghi comuni. Tale ricostruzione, inoltre, rende nuovamente comprensibili brani di opere che risulterebbero ormai oscuri a un lettore pur linguisticamente competente e permette di far riemergere dal passato il significato di proverbi altrimenti perduti.

Il CD-ROM contiene l'intero testo del dizionario e consente la ricerca per singoli campi (come Proverbio, Citazione, Tema, Parola chiave ecc.) e a tutto testo di parole e combinazioni di parole, con l'uso di operatori AND, OR, NOT, VICINO A, SEGUITO DA.Il CD-ROM allegato funziona in ambiente Windows.
Requisiti di sistema:
processore 486, Pentium o compatibili; lettore di cd-rom; scheda grafica 800x600 pixel e 65 536 colori (il programma è ottimizzato per 1024x768 pixel); un disco rigido con 4 MB di spazio libero; sistema operativo Windows 98, ME, 2000 e XP (con Windows 2000 e XP Professional è necessario operare in modalità "Amministratore"). Il motore di ricerca non richiede installazione su disco rigido e funziona solo se i dati sono su cd-rom: pertanto non è possibile copiarli su disco rigido né accedervi tramite rete.

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