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Il grande terrore. Gli anni in cui lo stalinismo sterminò milioni di persone
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Da grandi letterati e poeti come Isaak Babel' e Osip Mandel'stam, a politici come Bucharin, Zinov'ev e Kamenev, a militari come il generale Tuchacevskij, a cittadini comuni che non sapevano nulla della tragica partita che si stava giocando sulle loro teste: il periodo del Grande Terrore fu una spaventosa ecatombe alla quale, da parte di molti, non si volle credere. Questo libro, spesso elogiato come il "testo definitivo" sugli anni dello stalinismo, conquista non solo per l'autorevolezza delle ricerche ma anche per la sua prosa evocativa e avvincente: Conquest ripercorre come in una cronaca le persecuzioni contro gli oppositori, le violenze per estorcere confessioni, lo sfruttamento e i maltrattamenti nei campi di lavoro, gli assassini in patria e all'estero. Ricco di vicende chiave, costruito grazie a materiali top secret e documenti raccolti negli archivi degli ex servizi segreti sovietici, "Il Grande Terrore" continua ad appassionare per la forza e l'attendibilità delle sue conclusioni, capaci di far luce su fatti rimasti troppo a lungo nascosti e di illuminare così uno dei periodi più tragici del Novecento.
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Autore:
Traduttore:
Curatore:
Editore:
Collana:
Anno edizione:
2016
Formato:
Tascabile
In commercio dal:
5 maggio 2016
Pagine:
838 p., Brossura
EAN:
9788817087285
Indice
Indice
Premessa di Robert Conquest
Introduzione. Le origini del Terrore
I. Stalin si prepara
II. L'assassinio di Kirov
III. L'architetto del Terrore
IV. I vecchi bolscevichi confessano
V. Il problema delle confessioni
VI. L'ultima tappa
VII. L'attacco all'esercito
VIII. L'annientamento del partito
IX. Una nazione alla tortura
X. Sul fronte culturale
XI. Nei campi di lavoro
XII. Il grande processo
XIII. L'elemento straniero
XIV. Il culmine
XV. L'eredità del Terrore
Epilogo. Il Terrore al giorno d'oggi
Note
Periodici
Bibliografia
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Alx1943
28 maggio 2022
Il grande terrore. Gli anni in cui lo stalinismo sterminò milioni di persone
Iosif Vissarionovič Džugašvili alias Stalin, Koba, ... grande, grande, grande ! Non avevo neanche dieci anni quando morì, ma nonostante la ancor giovane età ne sapevo abbastanza per rendermi conto dell' importanza dell' evento; in casa mia per vecchia abitudine si dibatteva parecchio di politica ed in mancanza di passatempi di qualsiasi genere (anni quaranta) seguivo con attenzione i pareri spesso divergenti in politica ed altro. Ricordo bene il giorno in cui lo zio Vincenzo venne a trovarci a casa e scoppiò a piangere la morte del "Piccolo (Grande) Padre". Di personaggi del genere, a mio parere ce ne sarebbero voluti molti di più ! Di lui si é detto: "un Gengis Kan con il telegrafo". In un periodo all' incirca di una trentina di anni é stato capace di "eliminare" (eufemismo per "uccidere") decine di milioni di comunisti ! Mi chiedo cosa sarebbero stati in grado di fare alcune decine di Stalin sguinzagliati in giro in tutto il mondo comunista (non il mondo occidentale, beninteso). Di certo l' Umanità non avrebbe tutti i problemi (sovrappopolamento, inquinamento radioattivo, guerra in Ucraina, ecc.) che ci affliggono oggi ... Da raccomandarne la lettura, specialmente ai più giovani che non hanno vissuto quel periodo quando il quotidiano "L' Unità" andava sostituendo i Vangeli e schiere di ex bigotti abbandonavano il cristianesimo (o l' ebraesimo o altro) per abbracciare la vuova religione, il Comunismo con relativa promessa del "Paradiso dei Lavoratori".
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NicolaPierini1985
20 febbraio 2022
Il racconto perfetto che descrive minuziosamente e in maniera chiara e scorrevole cosa è stato lo Stalinismo e le brutali repressioni del suo leader;metodi coercitivi allucinanti che hanno permesso a Stalin di rimanere al potere per più di 25 anni,trasformando la società russa in un inferno di terrore e persecuzioni,tra sospetti e mille delatori. Una follia del secolo scorso.
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Viganò Tiziano
21 febbraio 2021
Un bel libro, anche se ha il grande difetto di omettere e di non parlare del ruolo che ebbero gli anarchici nel fare scoppiare la rivoluzione e la grande democrazia diretta portata avanti dai Soviet. Soviet che Lenin cercò subito di imbrigliare e soffocare, come diede un grande contributo a sofgocare ed ucvidere la rivoluzione. A proposito vi consiglio di leggere LA RIVOLUZIONE TRADITA di VOLIN. LA RIVOLUZIONE RUSSA IN UKRAINA e LA RIVOLUZIONE ANARCHICA di NESTOR MAKHNO. Makhno anarchico, con i suoi partigiani contadini fece di tutto x mantenere e difendere la democrazia diretta e lautogestione dei contadini prima contro i reazionari bianchi, con l'aiuto della armata rossa. Una volta sconfitti i bianchi, gli sbirri comandati da Trotsky distrussero ed annientarono i partigiani contadini di Makhno e di altre bande partigiane che si opponevano al centralismo ai sorprusi ai krimini dei bolscevichi. Se Lenin e Trosky cercarono di eliminare quanti più avversari politici x accentrare tutto il potere nelle loro mani, Stalin fu un sadico, un folle che nei vari periodi elimino' praticamente tutte le categorie della società, dai medici agli scienziati ai tecnici ai militari agli stranieri che si trovavano nella ex Urss. Causò due carestie dove fece morire quadi 10milioni di stenti di fame. I bolscevichi disprezzano i contadini, li consideravano i nferiori. Poi fece uccidere tutte le etnie le minoranze etniche che gravitavano nel Urss. Mi fanno pena i negazionisti di ogni tipo, anche quelli che giustificano tutto x fifrndere, dicono loro, il socialismo. La rivoluzione è stata tradita alcuni mesi dopo l'ottobre del 17,quando Lenin pianifico'il TERRORE ROSSO. Stalin era anche un pessimo stratega, il potere lo ha reso un folle, un sadico, un assassino, un megalomane. Altro che socialismo, la gente aveva il terrore di essere arrestata e sparire nell'oblio. Con la militarizzazione della società avvenuta verso il 1918 furono represse con il sangue la rivolta di Kronstadt, gli sciperi
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