L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Romanzo percorso da vicende storiche, "La guerra di Ninno", di Dino Satriano, si contraddistingue per un linguaggio che nell'intonazione favolistica densa di incanto e meraviglia, ma non priva di asprezza e sgomento, si contrappone all'angoscia di una tragedia avvertita come incombente: una colonna di tedeschi, in ritirata verso Nord, avvistata in fondo alla collina dagli abitanti di un piccolissimo paese. Siamo, quindi, in tempo di guerra, una guerra alla quale la comunità di Pertusillo, località isolata e "dimenticata persino da Dio", come sottolinea polemicamente in un passaggio uno dei personaggi principali della narrazione, ha già versato il suo dazio in termini di uomini, spesso imparentati tra loro, chiamati alle armi. Troneggia nel libro la storia della numorosa famiglia dei Soriano guidata dal capostipite, il patriarca Gerardo, comunemente chiamato "papanonno" (una delle espressioni idiomatiche che danno forza ed autenticità al racconto), al quale basta un solo sguardo di minaccia o di assenso per decidere, censurare, condannare, avallare il destino dei suoi discendenti. L'introspezione psicologica è lasciata alle azioni e alle parole virgolettate dei personaggi, attraverso le quali, meglio di ogni altro espediente o effetto, il lettore può desumere tipologie e caratteri. E quando si presenta, per esempio, l'occasione di andare più a fondo dietro certi silenzi assorti di Gerardo, interviene una specie di taglio a impedirne l'approfondimento. "E a che pensi Gerà?" chiede la moglie a papanonno "A certe cose mie" risponde lui. "Si, ma a che cosa?" Ah Beatrì, lo so io a che cosa...A un sacco di cose. Mò basta". E chiudeva la conversazione". Il che è coerente con la personalità di uomini e donne che pur nella distinzione sociale tra cafoni, paesani, campagnuoli e signori, vive ed è immersa in una realtà estremamente povera e rurale. In una terra avara che fa sudare e dà scarsi frutti dove, tra duro lavoro ed emigrazione, le preoccupazioni, essenzialmente pratiche, non sono speculative ma inerenti alla mera so
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore