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Nulla di particolare da aggiungere, l'unica cosa davvero migliore rispetto agli altri libri è il tipo di narrazione più corposa, completa e meno "infantile".
Il punto di svolta della saga. Rispetto ai libri precedenti c’è un evidente salto di qualità, oltre a un discreto aumento di molle. La lettura però si mantiene leggera e il ritmo veloce e serrato. Ciò che rende eccezionale questo libro è la “situazione” creata dall’autrice. Il Torneo Tre Maghi, così come gran parte delle vicende, non può non attrarre e affascinare il lettore, e non è l’unico elemento ad avere tale qualità. L’unica cosa che mi sembra strana è la rivelazione che, all’epoca, Sirius fu condannato senza processo. Possibile che Silente abbia permesso che un membro dell’Ordine della Fenicia, sebbene traditore, non fosse processato? E quindi senza ascoltare lui stesso la sua versione dei fatti? Un elemento fondamentale della saga è sempre stata la segretezza del mondo magico, il suo celarsi ai babbani. In questo capitolo viene mostrata l’importanza di questo anonimato fin dall’inizio. Ma la domanda è: perché? Perché esseri capaci di compiere veri e propri miracoli con un pezzo di legno si nascondono, accettando di vivere nell’ombra? Neanche dividendo il mondo con chi è più debole, bensì lasciandogli carta bianca, e senza un valido motivo. Su questo punto i maghi come Grindelwald non hanno tutti i torti. Introdotto un tema importante: l’opportunismo e la falsità dei giornalisti, più interessati a vendere che alla verità, nei libri come nella realtà.
È uno dei miei libri preferiti ed esser riuscita ad acquistarli nuovi anche se con copertina flessibile è una gioia.
Recensioni
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Finalmente è tornato! Con un anno in più ma la simpatia, il coraggio e la bravura di sempre. Ancora una volta Harry Potter non delude i suoi affezionati lettori e nel nuovo strabiliante episodio delle sue avventure li ricompensa con un vero e proprio concentrato di sorpresa e divertimento. La trama di Harry Potter e il calice di fuoco incomincia là dove si era concluso il romanzo precedente. Il piccolo mago è ormai cresciuto; ha compiuto quattordici anni e si appresta a cominciare il suo quarto anno da studente alla scuola di alta stregoneria di Hogwarts. Non vede l'ora di rincontrare i suoi amici Ron e Hermione e di rituffarsi nel fantastico mondo dominato da incantesimi, pozioni, formule magiche, scope volanti, animali stravaganti, eccentrici insegnanti, ma la sorte gli riserva non poche sorprese. Tra queste la Coppa del Mondo di Quidditch, (uno spericolato sport magico che si gioca a cavallo di sfreccianti manici di scopa) e il Torneo Tremaghi, una competizione internazionale di magia che vede la partecipazione dei campioni portacolori delle più rinomate scuole del mondo: Beauxbatons, Durmstrang e Hogwarts. La gara è riservata ai ragazzi maggiori di diciassette anni e Harry, ancora troppo piccolo, ne è escluso. Ma il destino non può fare a meno di tessere la sua trama e Voldermort, l'eterno nemico, gli darà una mano. L'ombra oscura del "signore del male" è ancora in agguato e il suo scopo sempre lo stesso: eliminare il piccolo eroe. Riuscirà Harry a sopravvivere? La lotta tra il bene e il male è anche questa volta al centro della trama bene orchestrata da Joanne Rowling e domina fino al finale. Ad essa si affiancano anche nuove tematiche: l'amicizia, il coraggio morale e la lealtà, il giornalismo scorretto, lo sfruttamento e l'oppressione, i primi innamoramenti. Harry e i suoi compagni stanno crescendo, di pari passo le relazioni e le esperienze che affrontano si fanno più complesse e simili a quelle che vivono gli adolescenti del mondo reale. Ecco allora in un romanzo accresciuto anche nella mole (627 pagine) i primi patemi d'animo di Harry per la bella Cho della casa del Corvonero, l'impegno di Hermione per l'abolizione della schiavitù degli elfi domestici, la lotta contro le scorrettezze di Rita Skeeter, maga-giornalista senza scrupoli. E su tutto la forza dell'amicizia, dell'impegno, della correttezza, del coraggio; sentimenti e atteggiamenti positivi, i soli che permettono di affrontare gli ostacoli e le difficoltà di un mondo, non poi così lontano dalla realtà.
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