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Un grande ritorno dopo tanti anni al LAPD; l'autore può essere considerato il vero cantore delle gesta dei poliziotti di Los Angeles. Ti fa entrare nella testa dei personaggi come pochi. Ottima lettura e sullo sfondo, nello stesso momento, i luccichini e la decadenza di Hollywood.
libro gradevole,che racconta con molta semplicità,con un pizzico di sana ironia le vicende di una stazione di polizia della città di los angeles;Nel complesso la trovo una lettura poco impegnativa,fluida che si può tranquillamente affrontare anche prima di andare a dormire.
E' uno di quei libri che vorresti non finisse mai da quanto ti diverti a leggerlo. Bravo anche il traduttore.
Recensioni
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Joseph Wambaugh torna a immergersi nel mondo degli agenti del dipartimento di polizia di Los Angeles, presso cui ha a lungo prestato servizio, in anni lontani, e al quale ha già dedicato alcuni romanzi, a partire dal suo più noto, I ragazzi del coro, del 1970. Hollywood station è, ancora una volta, un racconto corale, interamente dedicato a un protagonista collettivo (la stazione di polizia di Hollywood), ai numerosi individui che lo compongono, ma anche alle regole tramandate, ai rituali, ai valori condivisi, al forte senso di appartenenza. Le vicissitudini dei poliziotti della stazione sono ripercorse attraverso rapidi frammenti: personaggi e situazioni si alternano e il racconto dell'attività degli agenti è inframmezzato con quello delle sgangherate e tragiche imprese di alcuni delinquenti di piccolo taglio. Le indagini sulla rapina a una gioielleria e sul giro della nuova criminalità russa che vi è dietro costituiscono la vicenda principale, dal cui sviluppo, frammento dopo frammento, prende forma una trama esile e lineare. A questa si intrecciano episodi minori, grotteschi come l'arresto di Darth Vader e le risse tra supereroi, o drammatici come il grave ferimento di un'agente. Il realismo del racconto non concede nessuno spazio all'epopea o ai toni epici. È una precisa scelta stilistica, ma anche l'effetto dei cambiamenti cui è andato incontro il mestiere del poliziotto, oggi meno avventuroso e ben più prosaico di un tempo, appesantito dalla snervante presenza delle procedure burocratiche e dagli asfissianti controlli interni ispirati, per come ce li presenta (un po' troppo faziosamente) Wambaugh, da uno sterile ossequio al politically correct. Alessio Gagliardi
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