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Identità e meticciato
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Identità e meticciato
Libri
Tutti i formati ed edizioni
Brossura
Anno edizione: 2011
12,35 €
Brossura
Anno edizione: 2017
12,35 €
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Il possente richiamo all'identità, nelle sue declinazioni più viscerali, è uno dei presupposti dell'ondata reazionaria in atto nella cultura occidentale, che rimanda alla paura per l'altro, per il diverso. Eppure, proprio questa nostra epoca globalizzata, segnata al contempo da incertezza identitaria e da richiami atavici al sangue e alla terra, appare il momento migliore per spazzare via due dinosauri concettuali come "identità" e "rappresentazione", retaggio della metafisica platonica e medievale. L'autore, mostrandone l'inconsistenza ai fini della ricerca nelle scienze sociali e nell'antropologia in particolare, propone di sostituirli con il concetto di meticciato, ovvero di ibridazione culturale, di contaminazione feconda di stili e linguaggi diversi. E ci fa capire come non sia un caso se ancora oggi è in nome dell'identità etnica, religiosa o culturale che si combattono guerre, si consumano genocidi, si indicono crociate securitarie.
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In commercio dal:
12 aprile 2010
Pagine:
135 p., Brossura
EAN:
9788889490907
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Michele Lucivero
15 settembre 2018
La logica identitaria e quella rappresentazionale costituiscono i bersagli principali del lavoro antropologico di questo autore estremamente interessante. La metafisica e l’ontologia occidentali, da Parmenide a Hegel, hanno celebrato il tripudio dell’identità e della rappresentazione sostanzialista del reale, bloccando e mortificando sistematicamente l’espressione imprevedibile della metafora. Ciò che si è prodotto a livello teoretico ha avuto la sua controparte politica e morale nella negazione radicale dell’alterità, del diverso, del senso alternativo e del culturalmente inafferrabile. Mostrare il misconoscimento radicale dell’altro è solo il preludio e l’anticamera per tessere l’elogio del meticciato in antropologia, ipotesi corredata da un buon apparato filosofico postmoderno e da una intrigante rete di rimandi alla letteratura dell’assurdo e all’astrattismo, al suprematismo e all’arte non rappresentativa.
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