III

Piccolo capolavoro attesissimo dei Lumineers. Questa volta la band non si è limitata a scrivere dei bellissimi brani ma ha raccontato la storia di tre generazioni di una famiglia. Consigliatissimo per chi non li conosce e anche per chi ha adorato i primi due album.

III è appunto il terzo album del gruppo folk rock dei Lumineers. Il bravo e capace percussionista Jeremiah Fraites e il chitarrista Wesley Schulz sono alla guida di questo gruppo che ritorna alla grandissima proprio tre anni dopo il loro ultimo disco. E qui, oltre all’indubbio talento interpretativo della band c’è da spendere qualche parola di elogio per i video promozionali delle canzoni che il gruppo sforna dopo ogni loro successo. Sembrano per davvero dei mini film. I costumi scelti, le piccole trame. Tutto è realizzato con estrema cura al dettaglio e si vede. L’impegno che viene messo nella regia è premiato a pieni voti. Qui però dobbiamo parlare del disco, che non è da meno. Testi meravigliosi e musiche altrettanto. Nelle canzoni ritrovo quell’atmosfera delle piccole località statunitensi, quelle che vediamo nei film; le mie preferite sono Life in the city e Salt and the Sea. Stupende! Realtà lontane da quelle frenetiche delle grandi metropoli dove il tempo scorre in modo diverso. Trovate anche voi il tempo giusto per gustarvi tutte le loro tracce in pieno relax.

Finalmente è uscito il nuovo disco di questa splendida band americana. Li seguo dagli esordi, e non mi hanno mai deluso. Trovo che questo nuovo capitolo si mantenga in linea con i precedenti due, e che dia più spazio al pianoforte, oltre che ai classici strumenti: chitarra e violino. "Salt and the sea" è la mia preferita!