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Viviamo davvero in regimi democratici? O il voto popolare è oramai ridotto a poco più di una finzione per legittimare decisioni prese da poteri non rappresentativi?
«Forse è un caso, o più probabilmente non lo è, sta di fatto che L'ingranaggio del potere, giunge in libreria nel momento più propizio» - Stefano Folli, Robinson
Nell’ultimo secolo, all’aristocrazia del denaro – che già aveva sostituito quella del sangue – si è aggiunta l’aristocrazia della conoscenza specialistica. La tecnica e la politica si sono sempre più intersecate, il principio di competenza si è sovrapposto al principio democratico, erodendone spazi e responsabilità. La storia intellettuale e istituzionale della tecnocrazia è rimasta però sotto traccia, quasi inesplorata, come ogni arcana imperii che si rispetti. Oggi però si aprono crepe profonde nella legittimità della grande macchina burocratica, nazionale e sovranazionale. L’ingranaggio del potere è alla resa dei conti, i tempi sono maturi per indagare il passato e rovesciare la maschera della tecnodemocrazia. Nei prossimi decenni la gabbia d’acciaio tecnocratica potrebbe crollare o, paradossalmente, rafforzarsi ancora di più.L'articolo è stato aggiunto al carrello
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