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Ho trovato interessante e coinvolgente la lettura di Innocent di Bruno Balloni per più motivi. I personaggi, nelle loro connotazioni positive (Barbara, la moglie del protagonista; Ermes, l'avvocato difensore; il simpaticissimo amico Mamadou) o negative (eccellono in primis il giornalista senza scrupoli Paloschi, che cavalca la tigre del buonismo superficiale, quello che si accende con la facile esca del "povero emigrato nero" VS "poliziotto assassino per vocazione, legittimato dal suo ruolo, così come è indisponente e prevenuto il magistrato Laura Fontana, che neppure il fascino e il trasudante sex appeal riescono ad ammorbidire). La morte (non l'assassinio come si vuol dire a tutti i costi) di Innocent, che innocente proprio non è, e che risulta un personaggio quasi di superficie, offre lo spunto a un susseguirsi di azioni e situazioni degne di un ottimo legal thriller, che in realtà costituiscono il corpus del romanzo. Quanto all'arresto ci si stizzisce di fronte a certi comportamenti falsi, ottusi e determinati a priori. Ci si sente consolati di fronte agli affetti familiari, alla lealtà e solidarietà delle amicizie e della collaborazione. Cosa si può dire del colpo di scena finale? Non ci voleva, non ci voleva proprio. Ma forse era necessario…
Innocent è un legal thriller avvincente, che trascina fin da subito il lettore nel complesso meccanismo della narrazione grazie al suo ritmo incalzante, ai dialoghi serrati e alla presenza di personaggi mai scontati. La questione che il romanzo mette in scena è l’eterna lotta tra il bene e il male, in particolare la problematica della legalità o meno dell’uso cruento delle armi da parte dei tutori delle forze dell’ordine. Chi legge cammina su un filo sottile, si fa domande ad ogni pagina, esattamente come il protagonista del libro. Il romanzo ci porta inoltre a riflettere sulla complessa questione della strumentalizzazione politica di alcuni eventi di forte impatto, che influenzano l’opinione pubblica e possono essere cavalcati da arrivisti senza scrupoli. Altro argomento che siamo spinti ad affrontare durante la lettura di Innocent è quello della liceità dell’informazione. Quanto è giusto invadere la vita altrui allo scopo di effettuare uno scoop giornalistico? Quando si giunge al termine di questo libro si vorrebbe proseguire, per fare chiarezza sulle tante domande che restano aperte ma che sono connaturate all’umana esistenza. Da lettori, possiamo solo augurarci di essere così fortunati, nella nostra vita, da non dover fare i conti con vicende tanto tragiche come quella capitata al protagonista di questo bel romanzo.
Ottima descrizione giudiziaria con un argomento attuale e notevole introspezione personale. Molto interessante
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