Instadrama è il diario di un rapimento durato sette giorni. Quello messo in atto da un giovane scrittore di dubbio talento, affetto da disturbi ossessivi-compulsivi, che – arrivato alla soglia dei trent’anni senza aver mai pubblicato un libro, costretto a lavori precari e sottopagati pur di alimentare la propria passione – decide di compiere uno dei gesti più biechi che si possano immaginare: rapire un bambino. Non un bambino qualsiasi, però, ma il figlio della coppia di influencer più seguita d’Italia, idolatrata a livello planetario. Senza alcuno scopo etico o politico, in modo del tutto amatoriale e grottesco, questo scrittore delirante – la cui coscienza sembra violentata tanto dalla letteratura quanto dalla televisione, dai video consigliati di YouTube e da interminabili carrellate di meme – si abbandona a un gesto disperato e narcisista. Tiranneggiato da ansie e tic nervosi, spera di convertire i follower dei genitori nei propri futuri lettori, convinto che la visibilità, più del talento, sia ormai l’unico mezzo per raggiungere il successo. In una società che ha fatto dell’attenzione degli utenti il suo nuovo Capitale, la notorietà diventa la forma più estrema di sopravvivenza. Ma il protagonista scoprirà presto che ogni successo, quando nasce dal vuoto, può essere conquistato solo a costo del proprio sprofondamento personale.)