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L’iperbole cinematografica di David Lynch, da “Six men getting sick” ad “Inland Empire”, nel saggio più completo edito attualmente in Italia. L’ampia disamina dell’opera sotto il punto di vista semiotico è ciò che mancava negli altri studi pubblicati finora. E’ un testo tutto in salita, sia per l’angolazione di studio affrontata, che richiede un minimo di conoscenza della materia, sia per la profondità d’impegno pretesa dal lettore. Pregi: l’accuratezza e l’organicità dell’analisi, il fatto che si sia affrontata l’opera lynchiana per la prima volta come un tutt’uno, con possibilità di riferimenti e collegamenti ad episodi filmici distanti decenni l’uno dall’altro. E una tensione analitica sempre alta per tutto il libro, con sole tre vibrazioni evidenti: su “Dune”, la cui originalità dello studio dei segni applicato ai costumi colpisce il lettore, su “Strade perdute”, dove l’interpretazione è particolarmente rigorosa e sonda a fondo le tematiche e le ossessioni del regista e su “Mulholland Drive”, invece abbastanza superficiale e fuorviante, benché, rispetto alle altre opere, vi sia dedicato il maggior numero di pagine del testo (l’autore rifiuta o ignora le lezione di Alan Shaw e non avvisa il lettore del complesso simbolismo delle sottotracce, ma il film è effettivamente il più complesso da sviscerare e richiederebbe un libro a parte). “Inland Empire”, invece, soffre chiaramente di una frettolosa precocità, che travisa grossolanamente gli stessi elementi di sceneggiatura (si auspica venga rivisto profondamente dall’autore nelle prossime edizioni). Difetti: la poca chiarezza di diversi, interi passi, vittime di un lessico ed un’espressione linguistica particolarmente contorta ed eccessivamente dottorale. Si può essere autorevoli e precisi anche rimanendo semplici, per non rischiare che i concetti restino blindati all’interno della propria testa. Un saggio tuttavia prezioso, non per principianti di Lynch, ma che ogni suo vecchio ammiratore sarebbe tenuto a conoscere.
Recensioni
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Seconda edizione riveduta, ampliata e aggiornata. Un'avventura interpretativa di tutti i film di David Lynch.A ciascuna opera è dedicato un saggio in cui ripescare dettagli lasciati impensati o perdersi in questioni che abbracciano un'intera forma di vita. Il capitolo "tana libera tutti" offre per la prima volta al lettore italiano un'approfondita analisi sull'ultimo capolavoro di Lynch, il misterioso INLAND EMPIRE (L'impero della mente).
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