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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2017
Undici storie emozionanti, originali e comiche, esplorate tutte attraverso la prosa dinamica e la feroce satira che hanno reso Joshua Ferris uno dei piú importanti scrittori contemporanei.
«Ferris è riuscito a fondere la sapiente satira del suo primo libro con la disillusione disperata del secondo. l risultato è un’opera imperdibile, un Ferris al suo meglio» – Washington Post
«Una raccolta che al centro ha le relazioni in crisi» – Il Giornale
«Ferris è un ottimo indagatore delle dinamiche umane del XXI secolo» – Corriere della Sera
La fragilità della condizione maschile odierna può vantare, com'è noto, una sterminata letteratura da parte delle scienze sociali, e infinite tesi che pretendono di venirne a capo. Nulla, però, più della narrativa contemporanea è in grado di restituire la crudezza e, nello stesso tempo, l'amabilità e la futilità di questo fenomeno. Con "E poi siamo arrivati alla fine", "Non conosco il tuo nome" e "Svegliamoci pure, ma a un'ora decente", le sue precedenti opere, Joshua Ferris ha mostrato un'abilità non comune nel penetrare nei risvolti comici e tragici di questa fragilità, narrando di uomini ossessionati da energiche boss donne nei luoghi di lavoro, di affermati professionisti che decidono di lasciarsi indietro il fulgore soffocante e irresistibile della felicità coniugale e familiare, di uomini di successo che scoprono improvvisamente che la loro insignificante esistenza è destinata a trascinarsi nell'abisso come una pallina da golf sull'orlo della buca. Nei racconti che compongono questo "Invito a cena", la fragilità maschile viene mostrata all'opera soprattutto nell'intricato rapporto tra i sessi che caratterizza la nostra epoca, con esiti altrettanto esilaranti e, nello stesso tempo, crudeli. Che si tratti di un uomo che rimprovera alla moglie la balordaggine delle sue amicizie, salvo poi scoprire che erano proprio quelle a reggere le sorti del suo matrimonio; o di un uomo maturo che l'inaspettata vedovanza trascina nell'ipocondria dapprima e poi nella sorprendente frequentazione di una prostituta; o anche di un aspirante sceneggiatore che, al party in piscina di una famosa autrice televisiva, si lascia andare a un crescendo inarrestabile di paranoie, è la relazione uomo-donna che in queste pagine si offre nell'intensità delle sue passioni e, ad un tempo, nell'incomunicabilità e inaffidabilità proprie della nostra epoca.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Straniamento, alienazione, smarrimento, solitudine, incomunicabilità: sono gli ingredienti di questi racconti dove le insofferenze e le fragilità dell’uomo e della donna d’oggi emergono con dettagli spesso sinistri. Ho trovato interessanti per la resa originale di un’idea, d’una suggestione, d’una crisi, “Il figliastro”, “Un prezzo equo” e “La vita nel cuore dei morti”. Nei primi due, mi ha colpito lo spiazzamento finale, il capovolgersi dell’impressione iniziale di uomini sensibili (vittima d’una moglie maniaca dell’ordine e del controllo, il primo, e della frustrante indifferenza altrui, il secondo) in carnefici spietati (della psicologia altrui, il primo, e della fisicità altrui, il secondo). Inquietanti e disturbanti. “La brezza”, invece, è, in assoluto, il racconto che più ho apprezzato, sia per lo spunto finale (il “carpe diem” condiviso, come senso dell’essere coppia) sia per la scelta del modus: una sequenza di micro-racconti, frammenti ad incastro o in sovrapposizione (con effetti a lente d’ingrandimento) che danno voce alle decine di alternative possibili (le “sliding doors”) nella vita di una coppia newyorkese, in un pomeriggio di primavera in cui decidono di fare un picnic al parco. Ho ricostruito le ramificazioni delle “sliding doors”, quel caleidoscopio di possibilità di vita smontato e rimontato ad arte da Ferris, e la precisione rinvenuta nell’intero meccanismo ha aggiunto suggestione all’emozione.
Una lettura non facile questa raccolta di storie di Ferris, fatta di racconti pieni di rapporti problematici, ansiogeni e disperati, di personaggi dai tratti cervellotici, afflitti spesso da un’ angosciante solitudine, frustrazione, senso di inadeguatezza che a volte sfociano in una vera e propria vena di sconvolgente follia. Il libro di conseguenza risulta non sempre scorrevole e piacevole, nonostante questo, alcuni racconti sono veramente notevoli, e non si può negare come l’autore riesca da un lato, a scandagliare l’animo umano in maniera veramente profonda, e dall'altro ad imbastire sui suoi protagonisti dinamiche paranoidi talmente definite, che difficilmente ad un lettore può capitare di tanto in tanto, di non ritrovarcisi specchiato.
Molto bello. Regalo per la mamma riuscito!
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