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Il Jaufre è uno dei pochissimi romanzi che la letteratura occitanica del Medioevo û dominata com'è noto dal genere della poesia lirica (quella dei trovatori) û ci ha trasmesso. + un romanzo arturiano nella scia della fortuna che la matière de Bretagne aveva avuto e continuava ad avere in quella che gli occitani distinguendosene chiamavano Francia (cioè per noi la Francia del nord). La ripresa produce per= un'opera un po' diversa ed è in questa nuova declinazione di motivi e di personaggi che sta la qualità occitana di una materia ormai collaudata da tanti successi letterari a partire dal grande "francese" Chrétien de Troyes. La storia è quella dell'iniziazione cavalleresca e amorosa di Jaufre giovane membro della corte di re Art· che parte per vendicare l'affronto e stornare la minaccia che un malvagio cavaliere aggressore vi ha portato durante la festa di Pentecoste. Il viaggio di Jaufre è ricco di avventure spesso misteriose e incantate durante le quali conosce anche l'amore della bella Brunissen che poi sposerà. Il mondo che Jaufre attraversa è per= in parte differente da quello dei suoi compagni di cavalleria della Francia del nord per quanto il romanzo presenti varie riferimenti a opere là composte: alcuni elementi di tipo "mediterraneo" (come il riferimento alla leggenda di Art· nell'Etna) molti rimandi alla lirica dei trovatori vari spunti comici e parodici danno al romanzo un colore sensibilmente diverso di tradizione meridionale di cui è figura lo stesso Jaufre. Come osserva in modo molto persuasivo la curatrice il romanzo probabilmente dedicato al re Giacomo I d'Aragona dovrebbe essere stato scritto verso il 1230-1240 dunque dopo il trauma della crociata albigese ma prima che buona parte dei territori occitani cadessero definitivamente in mano francese. In linea con questa attraente ipotesi Jaufre sarebbe cos8 anche figura della preminenza (e magari della salvezza) di un Sud della Francia ormai condannato all'annessione.
Walter Meliga
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