Interrogare quanto e come e quando e attraverso quali canali e quali figure un poeta della statura di Giacomo Leopardi sia entrato nella cultura greca è molto più che un lavoro di ricognizione erudita e molto più di una storia di fortuna critica; è uno studio di letteratura comparata che mette a fuoco relazioni e scrive mappe intellettuali o, per usare modelli oggi molto in voga, indica materiali per futuri atlanti di storia letteraria europea. Nel presente volume Bintoudis analizza i tanti materiali della sua ricerca che hanno segnato le tappe principali della recezione leopardiana in Grecia. La qualità, la quantità, le caratteristiche storico-culturali delle traduzioni greche dei testi leopardiani sotto la sua lente illuminata da una speciale competenza diventano elementi fondamentali: perché si traducono prima certi testi che altri, qual è il profilo intellettuale dei traduttori, di quale peso è la sede editoriale che ospita le opere tradotte, quanto esse risentono dell'aspro dibattito sulla lingua dell'ultima metà dell'Ottocento greco, qual è la sequenza temporale della pratica traduttiva che conduce l'opera verso l'altra lingua e l'altra cultura, quanto i fattori socio-culturali influiscono sull'esito traduttivo, quanto sia necessario giudicare tale esito tenendo conto del gusto dell'epoca in cui la traduzione è venuta alla luce, quando, infine, si può definire l'atto traduttivo un vero e proprio atto ermeneutico. Bintoudis non perde di vista tuttavia l'aspetto propriamente saggistico, analizzando la vasta mole degli studi critici che comparvero in Grecia fra XIX e XX secolo con una non comune acribia, rintraccia tramite un lavoro certosino una mole straordinaria di documenti che riesce a collocare entro una mappa la quale sfugge al rischio di rimanere inerte deposito di dati dal momento che l'interpretazione dell'autore dà significato a ciascuna e a tutte le informazioni.
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