«Domani ho intenzione di dettare un capitolo che condannerà al rogo i miei eredi e aventi diritto, se oseranno stamparlo prima del 2006 d. C., e non penso lo faranno.»Così, all'amico William Dean Howells, scriveva nel giugno 1906 Mark Twain.
Dei numerosi scritti di carattere irriverente e sacrilego composti negli ultimi anni della sua esistenza e, almeno in parte, mai pubblicati in vita, Lettere dalla Terra - uscito negli Stati Uniti solo nel 1962 - rappresentano la summa del pensiero scettico e irreligioso di Twain, il precipitato delle sue riflessioni dissacratorie su Dio, l'uomo, l'universo, e al tempo stesso un abile esempio di scrittura non addomesticabile.
Un attacco alle assurdità della religione rivelata, che ha un sapore attualissimo in un'epoca di fondamentalismi e riesumate superstizioni come la nostra.)
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