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Titolo: Lezione di tedescoAutore: Siegfried LenzEditore: NERI POZZAData: 2006 Neri Pozza (I narratori delle tavole); 2006; 9788854501027 ; brossura con risvolti ; 21,5 x 14 cm; pp. 506; Traduzione di Luisa Coeta. ; Presenta leggeri segni d'uso ai bordi (senza mancanze nè lacerazioni, piccole sbucciature agli angoli), interno senza scritte, volume lievemente brunito; Buono, (come da foto). ; È il 1953 nel riformatorio situato alle foci dell’Elba, non lontano dal confine tra Germania e Danimarca. Il giovane Siggi Jepsen si trova nel chiuso della sua cella e sta meditando davanti al suo quaderno dei temi con l’etichetta grigia. Siggi si trova alle foci dell’Elba, perché, nel lontano 1943, avrebbe raccolto in un vecchio mulino una serie di quadri rubati. In realtà, Siggi ha semplicemente nascosto le opere di un pittore amico, Max Ludwig Nansen, un artista espressionista, sulle quali pendeva la minaccia nazista di essere «verboten und verbrannt», proibite e bruciate. Le autorità del riformatorio hanno assegnato ai ragazzi reclusi un tema intitolato «Le gioie del dovere». Come cominciare un simile compito? Da suo padre, poliziotto obbediente agli ordini, a qualunque ordine, nella Germania di Hitler? O forse dal pittore Nansen, capace di dipingere anche con i colori invisibili della libertà? Oppure parlare dell’urlo dei gabbiani nel vento che costringe la gente alle foci dell’Elba a camminare cupi? O raccontare del vecchio mulino diroccato sulla spiaggia del Mare del Nord dove un giorno cercò rifugio un figlio disertore? Siggi scrive, scrive della meraviglia di essere in un mondo così duro, fulgente, pieno di poesia, impietoso e bellissimo come questo celebre capolavoro della letteratura tedesca finalmente restituito al pubblico italiano in una nuova edizione.; L’immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita.
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Un bel romanzo di un grande scrittore, stranamente poco popolare, almeno in Italia. Un romanzo crudo ma pervaso, a tratti, da vera poesia. Descrizioni di paesaggi nordici molto coinvolgenti. Situazioni umane in un periodo molto difficile della Germania che fanno molto riflettere. L'assenza di dialoghi diretti non rallenta lo scorrimento della lettura molto affascinante.
Avendo finito da poco "Un minuto di silenzio" dell'ultraottantenne Lenz, mi è tornato in mente questo gioiello della letteratura tedesca del dopoguerra, purtroppo poco conosciuto. Io lo consiglio caldamente, e non è vero che è monotono e non ci sono dialoghi, solo quello (a pag82-83) tra il poliziotto Jens (padre di Siggy, protagonista e io narrante della storia)ed il pittore Nansen vale la "fatica" di leggere 500 pagine! Ci sono salti temporali e parti descrittive narrate in modo lento e minuzioso che possono risultare faticose ma mai noiose. I quadri con la sua luce e i suoi colori, il tormentato mare del Nord, il cielo inquieto, il vento impietoso trovo che siano ritratti magistralmente. La forza impetuosa della natura è, credo, una metafora sull'insopprimibile forza delle idee, dell'arte, della libertà di opinione ed espressione contro le "gioie del dovere". Un critico ha definito l'autore come uno dei pochi scrittori tedeschi a sentire il dovere di pagare gli enormi debiti di cui si erano caricati insieme al loro "onorato" fuhrer, direi che Lenz questo debito l'abbia saldato, regalandoci uno splendido libro, uno dei più belli che abbia letto in vita mia.
L'autore tratta lo spunto interessante della trama in maniera piatta e monocorde: l'intera narrazione è difatti esposta nella forma del compito eseguito dallo studente sul tema "Le gioie del dovere", sicché non esistono dialoghi, ma il loro contenuto è riportato in terza persona. La 'soggettiva' rende noioso lo sviluppo - di per sé peraltro non avvincente - della storia.
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