(Bansin, isola di Usedom, 1908 - Monaco di Baviera 1993) scrittore tedesco. Figlio di pescatori, cominciò a dedicarsi alla letteratura nel dopoguerra, creando una rivista, «Der Ruf» («L’appello», 1946-47), che fu vietata dalle autorità militari americane, e promuovendo poi il Gruppo 47. Nel 1952 fondò la rivista «Die Literatur». I suoi primi romanzi, Gli sconfitti (Die Geschlagenen, 1949, nt), che ha per sfondo la battaglia di Montecassino, e Caddero dalle mani di Dio (Sie fielen aus Gottes Hand, 1951), vasto panorama degli sconvolgimenti esistenziali provocati dalla guerra, sono animati dalla polemica contro le ideologie totalitarie. In Orme sulla sabbia (Spuren im Sand, 1953, nt) R. ha evocato la propria gioventù in quadri vivi, che colgono l’atmosfera dei grandi cambiamenti storici. Non ammazzare (Du sollst nicht töten, 1955, nt) riprende la tematica antimilitarista del sacrificio dell’innocente. Le opere successive sono interventi impegnati di tipo narrativo-saggistico, da Oche capitoline (Kapitolinische Gänse, 1963, nt) a Rosa bianca rosa rossa (Rose weiss Rose rot, 1971, nt), Lettere a un giovane socialista (Briefe an einen jungen Sozialisten, 1974, nt), L’ora dei falsi trionfi (Die Stunde der falschen Triumphe, 1981, nt).