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Meraviglioso, come sempre Will Eisner. Gli schizzi di preparazione alla storia nella parte finale del volume valgono da soli il prezzo intero.
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Life, in pictures suite composta da cinque graphic novel incentrati sul tortuoso tragitto esistenziale e professionale dell'autore non è solo un capolavoro figurativo, grazie alla capacità di Will Eisner di mantenere salda l'unità di una particolarissima cifra stilistica all'interno della varietà di tecniche grafiche sempre superbamente padroneggiate, complici l'inventività del tratto espressionista, a volte quasi caricaturale, e la sempre ingegnosa divisione delle tavole; ma è anche un capolavoro letterario tout court, come testimoniano la complessa architettura dell'intreccio, l'approfondimento psicologico dei personaggi e l'uso magistrale dei meccanismi metanarrativi che caratterizzano le due storie più ambiziose e corpose (circa duecento pagine l'una) dell'opera, Verso la tempesta (1991) e Le regole del gioco (2001). La prima è, ad esempio, strutturata come un flashback in cui l'autore, durante il viaggio in pullman che nel 1942 lo porta al campo di addestramento militare, ripercorre à rebours tutta la sua esistenza. L'espediente narrativo usato da Eisner per innescare il meccanismo di débrayage/embrayage che segna lo sviluppo della storia per varie campate, in un unico flashback dalla prima all'ultima tavola, è una vignetta in cui l'autore, rivedendo dal finestrino ancora una volta, forse l'ultima, i luoghi in cui è cresciuto, "guarda" scorrere il passato. Non solo il suo, ma pure quello di sua madre e suo padre mediante un raffinato uso del ricordo nel ricordo (la cui cifra stilistica figurativa è l'inversione dei colori di sfondo delle tavole e l'utilizzo della tecnica della silhouette), dove, nel narrare la vita dei suoi genitori, riesce a un tempo a dare un affresco della condizione degli immigrati in America tra Otto e Novecento, della parabola discendente della Grande Vienna e della questione ebraica. Con Life, in pictures "il grande vecchio" del fumetto dimostra, poco prima della sua dipartita, di essere ancora e sempre il lucido sognatore degli anni trenta: la sua sensibilità, così vicina a quella di Thomas nel Ritratto dell'artista da cucciolo, nell'ordinare e sparigliare le tessere del puzzle della sua esistenza, a partire dalla fantasiosa ricostruzione di frammenti della propria infanzia, adolescenza e giovinezza, lo rende pure un eccellente scrittore, tanto da farci quasi dimenticare il suo talento figurativo. Oltre a tutto ciò, Life, in pictures rappresenta pure una preziosa fonte d'informazioni sulla difficile evoluzione del fumetto a stelle e strisce fra gli anni trenta e cinquanta del secolo scorso. Imperdibile.
Fabio Minocchio
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