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Il Maestro della Testa sfondata - Hans Tuzzi - copertina
Il Maestro della Testa sfondata - Hans Tuzzi - 2
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Maestro della Testa sfondata

Descrizione



«Il commissario Melis può contare su una schiera di lettori affezionati. Forse perché somiglia in qualcosa a Maigret». - la Repubblica.

«Scopritelo, Tuzzi, e leggete tutto quello che ha scritto». Fabrizio d’Esposito, «il Fatto Quotidiano»

«Melis è abilissimo a depistarci… per poi riportarci al vero colpevole, inaspettato, proprio perché gli indizi erano sotto i nostri occhi ma non volevamo vederli». D - la Repubblica

Febbraio 1978: nessuno può ancora saperlo, ma fra poche settimane il rapimento di Aldo Moro cambierà per sempre la storia d’Italia. Ma oggi è soltanto l’alba nebbiosa di un sabato qualunque, in un inverno come tanti altri. Fino a quando, nell’estrema periferia della Barona, a Milano, fra i casermoni popolari e la triste luce dei lampioni, su un autobus fermo a un capolinea che non è il suo, viene trovato il cadavere dell’autista, i pantaloni abbassati e la testa sfondata da una serie di violenti colpi alla nuca. Il giovane commissario Melis, incaricato delle indagini, resiste alla tentazione di archiviarlo come un banale caso di aggressione. E quando scopre che l’uomo lavorava a tempo perso per uno stimato libraio antiquario morto d’infarto pochi giorni prima, decide che questa coincidenza merita d’essere approfondita. Così, di coincidenza in coincidenza, di indizio in indizio, di tassello in tassello, Melis si ritrova a indagare nel mondo a lui sconosciuto dei libri antichi e dell’antiquariato, passando fra ambienti sociali molto differenti e distanti fra loro. L’approfondita e accurata indagine sul delitto – anzi, no: sui delitti, perché l’omicida colpisce ancora, e con ferocia – attraversa sguaiati quartieri popolari e felpati salotti borghesi, curiose botteghe artigiane e raffinati templi della bibliofilia per consegnare al lettore l’intenso e sfaccettato romanzo di una città: Milano. E un personaggio a tutto tondo ormai molto amato dai lettori: il commissario (poi vicequestore) Norberto Melis.
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Venditore:

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Informazioni:

MAESTRO DELLA TESTA SFONDATA (IL) di TUZZI HANS

Dettagli

3
2016
5 maggio 2016
332 p., Brossura
9788833921327

Valutazioni e recensioni

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AdrianaT.
Recensioni: 4/5
Giallo per bibliofili

Di cliché del poliziesco ce sono parecchi: il commissario Melis è fumatore di pipa, dal metodo investigativo paziente e attento al contesto sociale, quanto il buon Maigret; c'è anche un po' di Montalbano per umanità e senso etico, ed è una sorta di alter ego riflessivo del Duca Lamberti, creatura dell'ottimo noirista Scerbanenco con il quale cammina per le stesse strade di Milano, ma vede paesaggi morali diversi. Anche la consueta distanza intellettuale che lo distingue dai suoi sottoposti è da considerarsi un cliché piuttosto sfruttato soprattutto nei polizieschi italiani (Catarella in Montalbano e Deruta in Rocco Schiavone, per citarne un paio), che però in Tuzzi non arrivano al caricaturale da commedia all'italiana. Ne ho lette decine fra thriller/hard- boiled/gialli/noir dai quattro angoli del mondo, e posso dire che questo è un buon giallo procedurale d’autore in salsa bibliografica; colto e con una forte impronta letteraria e storica, ma anche un poliziesco realistico, che riflette la Milano degli anni ’70 e le tensioni sociali del tempo. Tuzzi mescola introspezione, cultura e indagine, rendendo il romanzo un ibrido raffinato tra i due generi. «Quella città stava cambiando, stava cambiando nella pelle e nell'anima, nella tempera della sua grande borghesia e nella umile, silenziosa lena della sua classe lavoratrice: erano finiti per sempre, gli anni della ricostruzione, gli anni del miracolo a Milano [...] quella città stava cambiando, per sempre...» Quindi, se proprio proprio - dopo aver praticamente abbandonato il genere per altri universi letterari - ogni tanto mi scappa di ritornarci, Tuzzi è sempre una buona opzione.

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Giuseppe
Recensioni: 3/5

E' il primo libro che leggo di Tuzi. Non è male anche se l'ho trovato un pò lento. Interessanti, anche se un pò troppo lunghe, le informazioni sulle rilegature dei libri antichi. Tutto sommato si legge bene, anche se non c'è quella frenesia di saper cosa succederà nella pagina successiva.

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Recensioni: 4/5

Già dagli esordi del commissario Melis sulla scena letteraria, Tuzzi ci abitua alle ampie digressioni che si intrecciano all’indagine e che riguardano, almeno nei due libri e nel racconto che ho letto, temi che rappresentano altri suoi interessi professionali e personali: l’editoria, il collezionismo, l’arte, la cultura in ogni sua forma, e il mondo che gravita intorno a tutto questo, nonché gli aspetti tecnici sconosciuti a tanti ma capaci di arricchire la vicenda narrata di notevole fascino. Tuzzi, qui, ci introduce al mondo del libro antico e dei collezionisti. Un mondo ricco di storia, cultura e di risvolti sorprendenti. Ma come ogni mondo in cui il denaro ha il suo peso, nasconde le meschinità umane. Introduce anche la figura del protagonista che ci accompagnerà attraverso molte indagini. Ho trovato il commissario Melis un personaggio estremamente misurato e credibile, che con le sue variegate origini, si inserisce benissimo nella Milano degli anni ’70. È proprio lui, infatti, con il suo stile sobrio, a identificarsi nello spirito che più ha rappresentato la città di quegli anni difficili, già in odore di una trasformazione irreversibile. Tuzzi, con la naturalezza di chi è padrone della materia specifica in esame e della lingua italiana, riesce a mettere in relazioni temi assai tecnici legati a mondi algidi e privilegiati, e che stanno alla base del fatto delittuoso, con la routine dell’indagine, con le stanze dei commissariati segnate dagli odori di un'umanità perduta . Offre uno spaccato di mondi distantissimi che riescono a trovare coerenza attraverso la sua narrazione accurata, di qualità, dove ciascuno parla il suo linguaggio senza forzature e sbavature. Decisamente, in un panorama editoriale dove si pubblica tutto e il contrario di tutto, Tuzzi è di quelli per cui la cura dello stile linguistico è imprescindibile, e questo un segno di rispetto verso il lettore non più così scontato.

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Conosci l'autore

Hans Tuzzi

1951, Milano

Hans Tuzzi, pseudonimo di Adriano Bon, è l’apprezzato autore – oltre che di saggi sulla storia del libro e sul suo mercato antiquario – dei celebri gialli ambientati a Milano che hanno come protagonista il commissario Melis: Il Maestro della Testa sfondata (2002), Perché Yellow non correrà (2003), Tre delitti un’estate (2005), La morte segue i magi (2009), L’ora incerta fra il cane e il lupo (2010), Un posto sbagliato per morire (2011), La notte, di là dai vetri (2019) sono pubblicati da Bollati Boringhieri. Con Vanagloria (2012) Tuzzi ci regala una nuova, sorprendente prova narrativa fuori dal genere giallo e con Morte di un magnate americano (2013) arriva finalista al Premio Commisso. Altri suoi libri pubblicati...

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