Martha Peake

Dei tre romanzi di Mcgrath che ho letto credo che questo, oltre ad essere il migliore, sia anche l'unico che meriti l'aggettivo gotico a pieno titolo, per via del terribile atto immondo che Harry Peake compie su sua figlia Martha nella palude sulla quale si erge l'imponente e cupa Drogo Hall e, tra le pietre tombali, i sotterranei infestati di resti anatomici e presenze spettrali del Settecento ormai passato da un quarto di secolo, la sinistra magione diventa sì un simbolo gotico di suggestiva potenza. Suggestivo come anche la storia dell'eroina rivoluzionaria Martha, che sacrifica la sua vita in un atto di coraggio degno davvero dei Trapper di Blek Macigno o dei Lupi dell'Ontario del Comandante Mark. Molto affascinante questo romanzo storico di Mcgrath, che ha peraltro anche un bellissimo incipit di cui mi approprierò prima o poi in qualche racconto, tanto è affascinante (Scrivere una storia non è forse un atto di magia nera? e tu caro Patrick sei riuscito nel difficile atto di evocare i fantasmi di persone in parrucca e tricorno rendondoli vivi come solo Thackeray prima di te aveva saputo fare). Dopo le due delusioni di Follia e Il morbo di Haggard sono felicissimo di ricredermi su Mcgrath. Ora aspetto di leggere con trepidazione Grottesco!