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Quando tutti mentono, dire la verità non è solo un atto di ribellione, diventa un’azione terroristica. Se lo ricordi
Indolente e sognatore, Francesco Cuccovillo è fuggito da Bari per abbracciare la carriera di giornalista a Roma. A distanza di vent'anni, gli amici d'infanzia gli chiedono di consegnare una misteriosa lattina sigillata a un ingegnere lombardo, specializzato durante gli anni Ottanta e Novanta negli autoaffondamenti di navi stipate di rifiuti tossici lungo le coste italiane e somale. Francesco darà la caccia a questo fantomatico ingegnere inseguendo l'ultimo viaggio del cargo Quadrifoglio Rosso, lungo le rotte del Mediterraneo. La sua ricerca si incrocia con le vicende disperate della rivoluzionaria còrsa Marie e del clandestino tunisino Khaled. Stretto nel suo caban, con un Garibaldi tra le labbra, fischiettando Oblivion di Astor Piazzolla, tra magistrati corrotti, fidanzate petulanti, criminali pentiti, lap dancer romantiche, politici ambigui e ambientalisti disillusi, nel nome della giustizia e del perdono, Francesco scoprirà quanto è sottile il confine tra verità e menzogna.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Una piacevole sorpresa l'ultimo romanzo di Gian Luca Campagna, “Mediterraneo nero”, da poco in libreria per la nuova collana Giungla Gialla di Mursia Editore. L'opera di Campagna riesce infatti a coniugare in modo magistrale il ritmo e la suspense di un thriller d'alto livello con l'impegno di denuncia sociale che poggia le sue basi su una solida documentazione giornalistica e giudiziaria. Nel romanzo si riesuma infatti il lontano e misterioso fenomeno delle “navi a perdere”, che risale agli anni Ottanta e Novanta, quando decine di “carrette del mare” vennero riempite di rifiuti tossici dell'industria nazionale e poi mandate a scaricarne i veleni in Africa o, più spesso ancora, auto-affondate nel Mediterraneo. In nome di un amico di gioventù che sta morendo di mesotelioma pleurico causato dall'amianto della fabbrica barese che esisteva vicino a casa sua , il giornalista Francesco Cuccovillo deve rintracciare un enigmatico ingegnere lombardo che trent'anni prima dirigeva la fabbrica della morte e che, forse, era anche il burattinaio delle famigerate “navi a perdere” che hanno disseminato il Mediterraneo di fusti tossici. E alla fine della corsa la sua ricerca si incrocerà con quella di altri due personaggi che attraversano le pagine del romanzo di Campagna: la killer a pagamento Marie, figlia di un indipendentista còrso ucciso molti anni prima, e il tunisino Khaled, un immigrato clandestino che vuol vendicare il figlio annegato su uno dei barconi della morte dei trafficanti di esseri umani.
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