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Memorie dell'arte bimba
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Scòzzari ripercorre gli anni dell'infanzia, la piccola Bologna del dopoguerra, gli anni 50, gli anni 60, tenero e stupefatto esploratore di un'Italia che cresce assieme a lui. In un'ideale "Prima Puntata", che termina esattamente dove iniziava il fortunato "Prima Pagare, Poi Ricordare", Scòzzari indaga, sbrana e resuscita i punti nodali della propria educazione: la scuola, la famiglia, la passione per il disegno, la mania dei fumetti, la realtà italiana, ma anche gli interrogativi feroci di un Bimbo che, in eterno duello col Babbo Mannaro, avverte in sé i primi pungoli di quella follia creativa che, zappata a sconfitte e concimata a scoperte, lo trasformerà in uno degli autori simbolo dell'ultimo scorcio del 900.
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Autore:
Editore:
Anno edizione:
2008
In commercio dal:
1 gennaio 2008
Pagine:
206 p., ill. , Brossura
EAN:
9788860631114
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Tommaso De Ville
27 novembre 2018
Preferisco di gran lunga "Prima pagare poi ricordare", ma anche quest'opera non è male
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Michele
02 febbraio 2010
Come mi è già successo con "Prima pagare, poi ricordare" (che sapevo A MEMORIA e mi facevo pure interrogare!), anche in questo caso, penso che simili libri, diciamo pure capolavori, andrebbero messi di forza nell'antologia per le scuole, tanto è ricco e bello l'italiano. Come scoprire nuove funzioni in cose che usiamo tutti i giorni. Scòzzari andrebbe messo a forza in una clinica, ma come autore vince e convince, per simpatia, competenza e stravaganza. La modestia, vabbe', ma nessuno è perfetto. Da leggere, non solo per chi come noi aveva il babbo medico e cercava di risolvere i quizzi di "Tempo medico" illustrato da Crepax o, come noi, ha avuto la polmonite da piccino. Ma infatti!
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Edo Dori
10 aprile 2008
Opera di uno dei pochi maestri del fumetto, coi fumetti c'entra poco: la targa di "Romanzo di de/formazione" è perfetta per la nuova impresa scozzariana, scissa in 2 parti. Nella prima, con la draga-secchio della memoria Scòzzari ripesca da profonde cantine interiori detriti,frasi, accidenti, anime che indaga schifiltoso e assorto. La lingua, un edificio di neologismi, insulti, parolacce, ricercatezze landolfiane, sostiene la congerie di "vignette" vive e spiazzanti, rendiconto delle pulsioni/repulsioni dello Scòzzari Bimbo, cronaca di come l'Universo plasma un bimbo saccente in Autore Demiurgo. Nella seconda parte, un Manuale scorretto, indiscutibile, ridicolo, puntiglioso, il Demiurgo, convintosi dei propri poteri, finalmente ne usa con furia e gusto: intonando il mantra "Luce da Luce", sciorina i segreti da usare se gli si vuol essere Amici. La scrittura si fa strumento maieutico di convinzione: sarcasmi, voli pindarici, bastonate e compiti a casa, arringhe e defenestrazioni, tutto pur di elevare la Massa Magra, detta Insalata Fedele, ai livelli che Scòzzari pretende “se si vuol assurgere al novero dei senzienti”. La radicale diversità di toni e di scrittura, quasi un attacco di schizofrenia in diretta, è voluta per meglio servire il progetto “IO Vi Dico. Fate così", ma anche per allontanare possibili accuse di piagnucoloso onanismo da memorie. Di nuovo è una lingua incredibile, tersa, scintillante e nuova. Utile soprattutto per l’autore: vomitare fa bene al cuore ed al cervello, ed è pure divertente. Ogni pagina lo prova, e alla fine non rimane altro che la conferma: Scozzari è Illuminato, e anche Insano. Ha impiegato 200 pagine per dimostrarlo, ma ci aveva convinti già alle prime battute dello strepitoso incipit, il Tema. FS è così, uscito da chissà quale Tipografia; coccola sardonico i propri mille refusi, dai quali non ha mai cercato di correggersi, ma ce ne fossero. È lui il numero perfetto, il Numero Unico. Luce da Luce.
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