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Editore (Nuova cultura 7); 1988; 9788833904375; Copertina flessibile con risvolti ; 22 x 15 cm; pp. 252; Traduzione di A. Salsano. Prima edizione. ; rare sottolineature a matita, leggeri segni d'uso alla copertina, ex-libris al frontespizio, interno buono; Buono (come da foto). ;La crisi delle scienze sociali - avvertita dai più, confusamente, come un senso di inutilità e di insignificanza crescenti - probabilmente non è altro che il risultato paradossale del trionfo di tutta una serie di presupposti tacitamente assunti e ormai a tal punto sottratti alla critica che non è esagerato parlare a loro proposito di «mitologia». Mitologico il concetto di mercato alla base della ricostruzione storica di Fernand Braudel, dove la ricchezza della descrizione si paga con la semplificazione di un quadro problematico che, rinunziando a definire la specificità del mercato capitalistico, ripropone implicitamente la vecchia tesi della «naturalità» dello scambio economico. Altrettanto mitologico il concetto di interesse che pure Pierre Bourdieu si è sforzato di sottrarre all'economicismo volgare, ma in definitiva soltanto per estenderne l'applicazione all'intero campo culturale, con la riduzione di quest'ultimo a un funzionamento basato sulle categorie di accumulazione e scambio di capitale, qualunque forma esso assuma. Mitologico infine il concetto stesso di mito, mai esplicitato nell'analisi strutturale di Claude Lévi-Strauss, a tal punto interna all'universo del «pensiero selvaggio» da rivelarsi possibile soltanto sulla base di una troppo netta opposizione col logos, con la ragione occidentale. Alain Caillé analizza le opere dei tre autori alla ricerca dei presupposti impliciti delle loro costruzioni; il risultato è una critica, ricca di prospettive, di quella «assiomatica dell'interesse», fondata sulla scarsità e sulla razionalità, che costituisce l'orizzonte e il limite delle attuali scienze sociali. ;
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