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I protagonisti di questa vicenda sono due giovani innamorati, che progettano con entusiasmo un futuro insieme. Ma, come spesso accade, il destino è più che crudele e si accanisce con durezza, mandando a monte la felicità che ci si attendeva. Felix, che da tempo accusa strani malesseri, si reca da un famoso medico per avere notizie sul proprio stato di salute e il grande luminare gli preannuncia al massimo un anno di vita. Felix è sconvolto e vuole liberare la sua amata Marie dalla promessa che li lega; il giovane non può permettere che la donna assista alla propria decadenza fisica e alla morte, ma Marie è innamorata e non vuol nemmeno pensare ad una separazione forzata, piuttosto preferirebbe la morte insieme all'amato. I due giovani si recano a trascorrere l'estate in montagna, dove trovano un clima che sembra giovare a Felix. Pian piano, però, la malattia prende il sopravvento! Felix è sempre più debole e Marie trascorre la maggior parte del tempo al capezzale dell'uomo. L'indebolimento fisico rende Felix molto possessivo ed egoista, tanto che l'iniziale generosità dimostrata nel liberare Marie dalla promessa d'amore, si tramuta in rabbia, in voglia di portarla all'inferno con sè. Anche Marie subisce un sostanziale cambiamento; la vicinanza alla malattia, alla decadenza fisica, la mancanza di libertà, le fanno capire che lei è una donna viva e con tanta voglia di continuare a vivere. Le due visioni contrapposte conducono il lettore verso il drammatico epilogo... Credo che questo libro sia un vero e proprio capolavoro della letteratura europea. L'autore catapulta il lettore nella vita interiore dei due protagonisti e lo coinvolge, usando con maestria le parole, nelle inquietudini di entrambi. Un'edizione ben riuscita, con una introduzione che, oltre a fornire informazioni sull'evoluzione della stessa, ne sviscera ogni aspetto, consentendo al lettore di comprenderla appieno.
Recensioni
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Morire, racconto giovanile di Schnitzler, narra l'ultimo anno di vita del malato terminale Felix. Con lievità e apparente noncuranza l'autore ci introduce nella vita del protagonista e della sua amante Marie; quasi impercettibilmente il lettore, accompagnato dalla scrittura quotidiana e semplice dell'autore viennese, resa dalla nuova traduzione di Claudia Sonino con un linguaggio limpido e piano, si ritrova imprigionato nella psiche dei due personaggi, che lottano contro la paura e il fascino della morte. Felix, inizialmente portavoce del principio vitale, si trasforma in forza distruttrice e volontà di dominio. Fingendo di non accettare la proposta dell'amata, che vuole morire insieme a lui, ne brama in realtà la morte e, in un folle delirio di immortalità, tenterà addirittura di assassinarla. Marie, invece, legata a lui da un sempre più forte fascino del binomio eros e thanatos e da un'estrema, compiaciuta e quasi demoniaca volontà di sacrificio, riuscirà infine attraverso la fuga a salvarsi, affermando così quel principio di vita e di libertà negatole dal rapporto con il cinico innamorato. Ammirevole nel testo la tagliente e precisa analisi della psiche dei due personaggi - l'attento esame di "un accadere interiore", come Claudia Sonino intitola parte della sua prefazione al testo - da parte di uno Schnitzler ancora giovane, ma che già prefigura quegli intrecci con le tematiche psicanalitiche che faranno dire a Freud di provare nei suoi confronti una sorta di "timore del doppio". Sorprendente, e tale da commuovere, l'attualità di questa dolcissima e crudele storia d'amore, che è in fondo la storia dell'incapacità di vivere e amare di fronte alla certezza della morte.
Eloisa Perone
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