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Museo Statale Ermitage. La scultura italiana dal XIV al XVI secolo - Sergej Androssov - copertina
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Museo Statale Ermitage. La scultura italiana dal XIV al XVI secolo
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Descrizione


Questo volume presenta la magnifica collezione di scultura italiana dell'Ermitage, di cui fanno parte diversi riconosciuti capolavori: primo fra tutti il Ragazzo accosciato (o Adolescente) di Michelangelo, seguito da altre opere straordinarie, molto amate dal pubblico russo, come la Madonna col Bambino di Antonio Rossellino, una Natività in maiolica riconducibile al nome di Benedetto Buglioni, i celeberrimi rilievi di Antonio Lombardo, il Bimbo morto su un delfino attribuito a Lorenzetto, e molti altri. Tutte queste opere sono state ambasciatori eccelsi della cultura italiana in Russia; se da un lato accarezzano lo sguardo del visitatore dell'Ermitage, dall'altro hanno stimolato non poche scoperte scientifiche e dibattiti, poiché da sempre l'Ermitage ha saputo unire nelle proprie attività il rigore scientifico e la capacità di allietare l'occhio.
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Dettagli

2009
23 aprile 2009
192 p., ill. , Brossura
9788857200873

Voce della critica

La sezione di scultura italiana del museo dell'Ermitage di San Pietroburgo è nata dalla riunione di nuclei formatisi in tempi e modi diversi, dalle raccolte della zarina Caterina II all'insieme riunito a Venezia dalla famiglia Farsetti e acquisito da Paolo I nel 1800, dagli apporti di varie collezioni private (Tatiščev, Basilewsky, Botkin, Stieglitz) ai rari acquisti degli ultimi decenni. Il fiore all'occhiello della raccolta è costituito dai magnifici bassorilievi figurativi e ornamentali scolpiti all'inizio del Cinquecento nella bottega di Antonio Lombardo per ornare lo studiolo del duca Alfonso d'Este nel castello di Ferrara. Altri insiemi interessanti comprendono la scultura fiorentina del Quattrocento (marmi, terrecotte, robbiane) e i bronzetti rinascimentali; in questo settore sono ben rappresentate al museo sia l'Italia centrale, sia l'Italia settentrionale. Oltre alle opere considerate originali, dal XIV al XVI secolo, il catalogo riproduce e commenta opportunamente anche alcuni pezzi oggi ritenuti copie o falsi. Le duecentosette schede forniscono le informazioni essenziali su ogni opera, riassumono il dibattito critico, e listano la bibliografia completa. Ogni scheda è illustrata da almeno un'immagine, spesso a colori e di grandi dimensioni, e i pezzi migliori sono riprodotti anche in foto di dettaglio o prese da punti di vista diversi. Naturalmente gli specialisti avranno osservazioni da proporre su punti precisi: per esempio, è lecito dubitare del fatto che la copia in alabastro della celebre Madonna di Trapani (cat. 46) possa essere interamente datata alla fine del Quattrocento; quantomeno la base, con i putti che giocano tra viluppi d'acanto, è ben più tarda. Al di là delle riserve su singole schede, il libro è tuttavia uno strumento utile per gli studiosi, cui dà un accesso facile a una collezione poco studiata in Europa occidentale. La cura con cui il volume è eseguito ne fa anche una lettura piacevole per gli amatori di scultura.
Michele Tomasi

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