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Descrizione


Stupore, estasi, contemplazione sono gli atteggiamenti che Agostino suggerisce al cristiano per porsi in modo adeguato di fronte al mistero dell'Incarnazione del Verbo e della nascita di Gesù. Stupore della mente davanti alla contemplazione del Verbo che si incarna; stupore del cuore per l'amore di Dio verso di noi, di un Dio sconosciuto che si fa conoscere, inaccessibile che si rende vicino. Nelle omelie e discorsi che rivolge ai fedeli in occasione del Natale, Agostino si rivolge più con la sensibilità del pastore che con lo zelo del pensatore e del teologo; parla l'Agostino assetato di verità e di amore, trapela l'inquietudine agostiniana che solo in Dio potrà trovare pieno appagamento. Per questo motivo le sue omelie sono fonte ricchissima di meditazione e di riflessione spirituale. Il Curatore ha raccolto nel presente volume i discorsi più significativi sull'argomento preceduti da un'ampia introduzione, preziosa guida nella lettura del testo.
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Dettagli

1996
31 dicembre 1996
200 p.
9788831147248

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Agostino (sant')

354, Tagaste, oggi Souk-Ahras

Padre della chiesa di lingua latina, santo. Nacque da padre pagano, Patricius, battezzato poco prima della morte, e da madre cristiana, Monica, che ebbe un influsso decisivo sull’evoluzione spirituale del figlio. A., dopo le dissipazioni giovanili, appagò la sua ansia di certezze con la filosofia (attraverso l’Hortensius di Cicerone) e poi, nel 374, con l’adesione al manicheismo. Maestro di retorica a Cartagine (375-383), si trasferì a Roma, poi a Milano dove, per interessamento del praefectus urbi Simmaco, ebbe una cattedra di retorica (384). A Milano subì l’influsso di Ambrogio e, anche tramite suo, si rivolse al neoplatonismo (Plotino e Porfirio). Si trattò di una esperienza intellettuale intensa, che lo condusse al superamento del manicheismo...

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