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Il libro è scritto bene e cala il lettore nelle atmosfere cupe e a tratti veramente cruente della letteratura di genere. CI si immedesima nel fosco paesaggio degli appennini dalle prime pagine, i personaggi sono caratterizzati molto bene, in mnaiera così nitida che sono arrivato a detestarli alcuni per le perversioni di cui sono capaci. Bello anche l'inserimento delle vicende Africane. Sembra già pronto per un soggetto cinematografico. Non do il voto pieno per la complessità della trama (che per alcuni potrà essere un valore in più) e perchè in alcuni casi il cruento declina leggermente verso il grottesco ...
"Nero Sangue" di Carlo Riberti, romanzo di perversioni e azioni cruente, è un crescendo di suspense e forti emozioni, in cui si fondono verità storica e viva immaginazione, in ambiente fosco consono al thriller. Il libro è ricco di contenuti, di personaggi, di storie che si intrecciano nel tempo e nello spazio, i cui fili si aggrovigliano e, al momento opportuno, si dipanano sino allo scioglimento finale liberatorio, catartico. Il romanzo è pregno di spunti narrativi, tanto che ogni capitolo può considerarsi un racconto a sé stante, anche se saldamente concatenato agli altri. Il thriller, che indaga vicende storiche più o meno note tra fine '800 e ultimi nostri decenni, scava soprattutto negli animi e nei meandri della mente, mettendone a nudo l'inconfessabile. Considerando la complessità della trama, lo spessore psicologico dei personaggi, la presentazione descrittivo-pittorica di luoghi e atmosfere, "Nero Sangue" sarebbe un soggetto cinematografico ideale. E' notevole la proprietà di linguaggio, in particolare l'uso di un vocabolario ricco, con terminologia tecnico-scientifica se necessario, che è raro trovare nello stile attuale di esporre concetti e testi. L'eloquio preciso e fluido, pregnante e ben strutturato, non solo dà concretezza a descrizioni e azioni, ma riesce anche a coinvolgere il lettore in profonde riflessioni su persone, fatti, idee, vita. Un plauso caloroso all'autore! In attesa della prossima opera letteraria, Laura Marzocchi (Este)
Per quanto possa giudicare, è scritto molto bene, con un equilibrio formale inappuntabile da cui traspare chiaramente un umorismo arguto e graffiante. Ogni parola è soppesata e inserita appropriatamente, come a completare un puzzle prestabilito. E' una lettura veramente gradevole... Nel cap.2 la descrizione del viaggio verso Bologna è molto suggestiva, in grado di ricreare un'atmosfera di marlowiana memoria... Nel cap.4 molto intensa, particolare, la descrizione dell'ostessa che si predispone all'imminente amplesso... Il cap.8 riesce a creare un clima di attesa, di "suspence" crescente, lento come una goccia che scende da un rubinetto che spande... Nel cap.28 si avvertono reminiscenze di Berenice di E.A.Poe e della sua atmosfera di sacro terrore... Ma sono tante le osservazioni che ci sarebbero da fare sui singoli capitoli. Posso concludere dicendo che la trama è notevolmente ricca di idee, l'intreccio ben fatto, con tutti quei feed-back opportunamente intercalati, con significative notazioni storiche e appropriati riferimenti scientifici. Un solo appunto allo scritto è forse quello di avere un ritmo un tantino lento nella parte centrale, ma il finale, ricco di colpi di scena, riscatta ampiamente quella impressione. L'ultima parte è da leggere tutto d'un fiato, come, in effetti, ho fatto, con numerose trovate veramente geniali, che giustificano la scelta del nome "Nemesi", come l'epilogo del Pastore silenzioso e la fine di Altera, o di Eva, o il riferimento ai desaparecidos... e così via, e con il tenero e toccante finale di Randy...Complimenti!!!
Recensioni
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