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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2023
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Indice
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la raccolta è pensata molto bene, l'autore la divide in macroparti in cui i racconti condividono il tema: New York ha affrontato molteplici fasi nel tempo, ed è così che l'autore decide di dividerli. per ogni parte, Cognetti fa una breve introduzione in cui spiega la fase storico-culturale di cui fanno parte i racconti, ho trovato la cosa molto utile per dare un contesto ai racconti e capirli meglio. purtroppo non tutti i racconti sono godibilissimi, alcuni sono privi di obiettivo, mentre altri hanno uno stile poco coinvolgente. non aspettatevi un libro che dia un quadro super dettagliato rispetto a New York perché non è la finalità di questa raccolta: si rivela essere una "reliquia" per tutti gli amanti della città che vogliono reimmergersi in essa, o che, semplicemente, non ne hanno mai abbastanza.
Raccolta di racconti molto eterogenea, scrittori molto diversi tra di loro con in comune un'unica protagonista: New York. Alcuni di questi racconti sono notevoli e menziono quello della Fallaci e della Didion su tutti, ma ce ne sono anche altri come quello di Mamud o Soldati. Altri invece sono di livello molto inferiore, tutto sommato una lettura buona.
Sono convinto che sia molto molto difficile scegliere un gruppo di scrittori per farne una antologia che si dipsna in un ordine cronologica di un luogo e che a loro volta, in qualche loro modo, li rappresenti. Cosi' come sono altrettanto convinto di come sia molto molto facile, se non facilissimo, scegliere delle grandi celebrita' della scrittura per costruire un libro di racconti dello stesso luogo. Cognetti, in buona fede, ha scelto una via di mezzo, conosciutissimi quanto celeberrimi e illustri sconosciuti, almeno per quanto mi riguarda, e poi dei primi i loro lavori piu' celebri : il Capote del suo ritratto di New York e la Fallaci del racconto del Pasolini newyorkese tra i tanti. Del secondo gruppo i lavori sono ignoti quanto banali nella loro abbagliante mediocrita'. Io trovo difficile l' equilibrio, certamente difficile, ma allora evitiamo tali operazioni e limitiamoci ad affrontare un' autore che a suo modo ha interepretato lo spirito di un luogo nel corso della sua opera : Philip Roth tra tutti che pur manca nel primo gruppo e certo non avrebbe potuto, anche volendo, essere accostato alle nullita' del secondo campione. Conclusione dell' intervento : il libro racchiude un' idea, una buona idea che poi nella realizzazione si rivela non solo incompiuta nella sua premessa di voler racchiudere New York in una unica operazione editoriale, quanto piuttosto inutile nella fattura di voler a tutti i costi rappresentare un affresco con un puzzle fatto di solo 21 pezzi. Pochi per un mondo di troppe cose. Troppi per il poco che ciascuno di loro porta in pegno alla realizzazione dell' ardita impresa. Peccato.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
New York è il racconto di tante storie. Storie di partenze e arrivi, di perseveranza e tradimenti, perché “non è la città di chi ci è nato, ma quella di chi l'ha desiderata, e ha dovuto combattere per farne parte.” Storie di sogni e luci abbaglianti, ma anche di disperata illusione e lenti decadimenti. Paolo Cognetti sceglie ventidue racconti: ventidue penne della letteratura mondiale che tracciano il ritratto di una città che è puro movimento, il brulicare continuo dell'umanità che la abita.
Pagina dopo pagina si compone il racconto del secolo che più di tutti ha plasmato New York: il Novecento. Un'epopea che comincia negli anni Venti, gli anni ruggenti di Fitzgerald e delle grandi migrazioni dall'Europa, e che finisce una mattina di settembre appena affacciata sul nuovo millennio. I fatti di un secolo rimangono nei volti e nelle storie di chi lo ha vissuto, e la città è il loro specchio, luogo di speranze e contraddizioni. Con le parole di Truman Capote, New York è «un luogo dove nascondersi, dove perdersi o ritrovarsi, dove fare un sogno in cui si abbia la prova che forse, dopo tutto, non si è un brutto anatroccolo, ma si è meravigliosi, degni di amore.»
Con questo volume Cognetti dichiara la sua storia d'amore per New York, regalandoci una preziosissima antologia letteraria.
Recensione di Gualandris
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