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La decadenza della religione, della fede e le sue sostituzioni con le "mitologie" nei criteri di : totalità; forme; linguaggio. Così, la nostalgia dell'assoluto porta a teologie sostitutive (marxismo, freudismo, antropologia culturale) dotate di speranza , cioè di scenari di liberazione. Sono teorie che vengono analizzate dall'autore, Marx come Freud e Lévis Strauss nelle loro intuizioni, corredate di letture, più che lavori scientifici. Sono sistemi che vanno in profondità strutturalmente e storicamente. Ad es. Lèvis Strauss nella lettura binaria,polare delle cose (Natura e Cultura in primis). Nella rottura culturale con la natura abbiamo in Marx il concetto di alienazione e in Freud quello di disagio. Siamo di fronte a tre diverse forme di ebraismo tra i tre pensatori appena citati. Oggigiorno la cosiddetta "oggettività" viene messa in crisi dall'occulto, esoterismo, astrologia, new age, droghe, trance, e cosi via, che di fronte alle tragicità storiche (guerre, disastri, etc.) portano alle illusioni nel sonno della ragione. La visione della verità viene trascinata: essa può renderci liberi come distruggerci. Le domande che vanno poste, per l'Autore (come per Heidegger) sono: la pietà, la preghiera del pensiero umano. Dalla postfazione: è una prospettiva messianica? Tra istanza restaurativa e istanza redentiva in attesa di un ritorno ordinativo ancora sconosciuto? Non utopia, ma distopia.Nello scarto tra il testo e il significato, tra norma e realtà, tra codice teorico e agir prammatico rimangono margini di libertà. Istanza di interpretazione come procedura di approssimazione per difetto al vero (come permanenza dello scarto tra verità e indagine): un passaggio nel luogo biblico? In un Novecento dove trionfa il frammento nella impossibilità della costruzione di sistemi compiuti. Siamo interpreti di interpretazioni, sfidiamo il canto delle sirene di fronte al loro silenzio, non per auscultare un testo, al contrario: verbalizziamo l'assordante della nostra angoscia.
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