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Voto basso per tutta una serie di motivi.Innanzi tutto da notare che dopo aver parlato per tutto il libro di Adam Smith, David Ricardo, Milton Friedman, Alan Greenspan, Ben Bernanke ecc... in un minestrone infarcito di terminologie specialistiche e sigle arcane (alla faccia della chiarezza con la quale l'autore intendeva affrontare l'argomento e del nome della casa editrice) nelle ultime 9 pagine Petrini si degna di citare anche "personaggi minori" e cioè: Auriti, Pound, il senatore Elio Lannutti, l'ex deputato di AN Buontempo, De Simone (di cui accenna anche ai Titan e alla FAZ e se ho inteso bene lo fa in termini molto superficiali e con la spocchiosità tipica dell'uomo di regime)e addirittura un certo Silvio Gesell. Incredibile!!! Nove sole pagine su persone che meriterebbero come minimo un libro a testa!!! Ha accomunato tutti questi personaggi anche al discorso del signoraggio e al film Zeitgeist che per quanto possano essere argomenti illuminanti nulla hanno a che vedere con le teorie economiche di cui De Simone, Auriti e soprattutto Gesell hanno studiato e divulgato. Sono sorpreso dalla difesa delle banche centrali quando l'autore sfiora il tema del signoraggio dicendo che le legislazioni di molti paesi prevedono che la rendita derivante dal signoraggio affluisca allo Stato, dimenticando però di evidenziare come le banche centrali appongano nei loro bilanci la moneta in uscita come posta passiva determinando così il più grosso falso in bilancio della storia e la più grossa truffa ai danni di ognuno di noi. Unica nota positiva la critica all'economia come scienza, agli economisti come scienziati ed al premio Nobel per l'economia.
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