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L' occhio dormiente
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Descrizione


"A proposito dei suoi libri precedenti si era potuto parlare, fra l'altro, di concretezza visionaria, di una voce 'così densa che si potrebbe tagliare con un coltello se non fosse anch'essa un coltello, una lama per rivoltare e fecondare gli strati del visibile'; a queste stratificate evidenze stilistiche si aggiunge, in alcune sezioni della nuova raccolta, una sorprendente ma naturalissima capacità di trasformare in metafora dinamica, in avventura o esplorazione perpetua l'irresistibile energia epifanica della scrittura". (G. Raboni)
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Dettagli

1997
128 p.
9788831765909

Voce della critica


scheda di Luzzi, G., L'Indice 1997, n. 9

Saggista, traduttrice e metodologa della traduzione, poeta con cinque libri all'attivo, Jolanda Insana propone con "L'occhio dormiente" l'esito di una ricerca in versi pertinentemente oscura. Le radici della complessità del suo lavoro nascono anche su quel terreno, arcaico e lucreziano, sul quale si incontrano curiosità gnoseologica e disponibilità linguistica a formare la scrittura, senza forzarne la responsabilità comunicativa, se non per efficaci inserti gergali o parsimoniose onomaturgie funzionali. La metafora oculare sembra riferirsi al riposo o all'accecamento, due condizioni opposte anche nel costruire zone di senso in oscillazione tra la sovrabbondanza o sopraffazione della materia e la privazione psichica o il lutto. La forza arcaica dei segni della terra, riconvertita in partiture gnomiche dai netti enunciati attivi su referenti remoti e originari, impone un doppio controllo di lettura. Da un lato la sintassi risulta fortemente razionalizzata, intrecciata con le strutture prosodiche, tendenzialmente paratattica; dall'altro l'oscurità dei referenti si pone come necessaria, organica, in virtù della messa in opera di una sospensione dell'Io e di una rifrazione del giudizio. La percezione viene fatta scivolare sotto la palpebra, l'occhio non si costituisce come accesso al sogno e alla trascrizione dei suoi flussi. Il surrealismo è altra cosa. L'operazione di Insana sembra vicina, nell'elezione di una terza persona maschile cui è delegato il reportage dal mondo, agli incubi socialmente determinati presenti nelle tele di Bacon. Ne sgusciano, come scatti o agguati, frammenti interrogativi fuori scena ("perché non lo chiamiamo?", "perché non gli diciamo?", "s'è cremato da solo?") da intendersi come situazioni di allarme rispetto all'inadeguatezza del personaggio narrativo e alla caduta delle difese. Vertice del libro, il poemetto dedicato all'antico poeta arabo Abx Nuwàs affronta l'evento narrativo di un viaggio nei luoghi eterni dello scontro tra libertà e potere: queste pagine aprono poi con impressionante energia un luogo di verifiche tragiche da connettersi alla centralità del corpo, senziente e immaginante nel suo progetto indiviso.

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Conosci l'autore

Jolanda Insana

1937, Messina

Jolanda Insana è stata una poetessa italiana. Si è laureata a Messina con una tesi su La Conocchia di Erinna, ma ha lavorato a Roma dal 1968. È nota per aver pubblicato raccolte di poesie: Sciarra amara (1977), Fendenti fonici (1982), Il collettame (1985), La clausura (1987), Medicina carnale (1994), L'occhio dormiente (1997), La stortura ( 2002), La tagliola del disamore ( 2005), Tutte le poesie 1977-2006 ( 2007). Jolanda Insana venne scoperta da Giovanni Raboni nel 1977, anno in cui pubblicò nella collana da lui diretta Quaderno collettivo della Fenice n.26 (Guanda) la raccolta poetica Sciarra amara. Nel 2002 vince il Premio Viareggio poesia con La stortura. Nel 2007 viene pubblicato ne Gli elefanti poesia della Garzanti l'intera opera di Jolanda Insana, con l'aggiunta...

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