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Dettagli

2002
1 gennaio 2002
192 p.
9788874200016

Valutazioni e recensioni

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massimo
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Una barca alla deriva nell'oceano con cinque naufraghi a bordo e la loro lotta per la sopravvivenza. Un'opera asciutta a volte tetra - quasi da camera - dove ricordi , disperazione, umanità e senso del dovere e della morale si confondono tra loro insieme ai demoni della follia della sete e delle privazioni. Riflessioni e dialoghi si confondono tra loro e sopra tutto lui : l'oceano che spalma e livella tutto , come un giudice terribile ma imparziale.

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Massimiliano Mineo
Recensioni: 5/5

Nell'annunciare al mondo la morte di James Hanley, avvenuta nel 1985, il Times parlava di 'neglected genius of the world'. Non sappiamo, ad onor del vero, se sia lecito parlare di genio; e ciò proprio perchè quell'aggettivo che a genio si riferisce, rimarca l'assoluta e colpevole assenza di Hanley dalle librerie, e non solo quelle italiane. La pubblicazione, quindi, che la piccola casa editrice Giano propone di The Ocean è da salutare con particolare enfasi, proprio perchè va a colmare, almeno parzialmente, un vuoto decennale che di certo Hanley non merita. Semplicissima la storia di L'oceano. Una nave passeggeri, l'Aurora, diretta verso il Canada, viene silurata ed affondata in un punto imprecisato dell'oceano. Alcuni uomini si allontanano a bordo di una piccola scialuppa di salvataggio, ma prontamente vengono mitragliati. Alcuni di essi riescono nonostante tutto a salvarsi, e il giorno nascente vede la barca occupata da quattro superstiti e da un marinaio che li guida. Comincia quindi uno stillicidio che vede, in un indistinguibile susseguirsi di giorni e di notti, i cinque lottare contro la morte, nella speranza di incrociare le rotte commerciali e di venire quindi tratti in salvo. Il tutto con una quantità di viveri del tutto insufficiente e, ancora peggio, con una riserva d'acqua bastevole solo a non morire immediatamente di sete. A fronte di una tale semplicità di trama (o forse proprio a causa di questo), vi è il modo magistrale in cui Hanley dipinge i suoi personaggi, primo fra tutti il marinaio Michael Curtain. Egli è l'unico ad avere chiaro il da farsi necessario per sopravvivere e non estinguere completamente le già scarsissime probabilità di essere salvati. Di conseguenza Curtain assume il comando della scialuppa, in modo naturale e senza che gli altri vi si oppongano; sembra anzi che l'equipaggio volentieri si liberi del fardello della responsabilità, lasciandosi guidare dal marinaio, figura paterna e protettiva. Talvolta sorgono, è vero, dei violenti screzi, particolarmente a causa dell'acqua

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Voce della critica

Il mare, si sa, è una gran scuola di scrittura. E i nove anni che James Hanley (1901-1985) trascorse come mozzo su varie navi mercantili (e militari, negli ultimi stadi della prima guerra mondiale), gli fornirono i materiali, lo sguardo, i ritmi - i tempi lunghi ma fulminei - delle decine di romanzi e racconti che scrisse a partire dagli anni trenta: un'opera vasta e ipnotica, come un unico grande libro dove poche situazioni essenziali - il sogno, la solitudine, il lavoro, la solidarietà, la morte, la sopravvivenza - rappresentano, fragile e ostinata, tutta la condizione umana.

L'oceano, romanzo breve e straordinariamente compatto, che si legge d'un fiato, è uno dei suoi capolavori. Una nave diretta in Canada viene silurata. Cinque uomini sono temporaneamente in salvo su una scialuppa. Ma la riserva d'acqua e di cibo è limitata, e solo uno di loro, il marinaio Curtain, ha qualche idea di come affrontare l'emergenza, e la necessaria fermezza d'animo. Un vecchio sacerdote, padre Michaels, è malato, può solo pregare. Gli altri possono aiutare a remare. Ma, soprattutto, vanno accuditi, rincuorati e tenuti a bada: il silenzio ("era una montagna: istupidito dal proprio potere") è pericoloso, il rancore in un attimo può montare, un conflitto sarebbe fatale per tutti.

Lo scenario, si vede, è semplicissimo e immutabile. Gli uomini di mare di Hanley non hanno il titanismo dei marinai di Melville, né l'eloquenza e la complessità interiore dei capitani di Conrad. Semmai L'oceano può ricordare certi romanzi dell'ultimo William Golding, o La nave morta del misterioso B. Traven (lo suggerisce Alan Ross nella bella postfazione); oltre, naturalmente, al magnifico racconto di Stephen Crane La scialuppa.

Ma quest'estrema scarnificazione non significa in alcun modo la rinuncia a tutta una gamma di emozioni, improvvise scontrosità, scoppi di violenza, momenti di fiducia e di dubbio, delirio, comprensione e perdono. Come in quella pagina di struggente delicatezza psicologica, quando Curtain seppellisce in mare il cadavere di un amico, senza chiedere la presenza del prete per lasciarlo riposare e non conturbare il resto dell'equipaggio.

Né il realismo esclude il sublime visionario, come nell'incontro degli uomini della scialuppa con una balena: rasserenante, affabile come natura appena creata ("La balena si tuffò, riemerse, danzò sull'acqua sorridente"), eppure incomprensibile, irriducibile all'umano, come il Leviatano di Giobbe: "Alzò l'altra mano agli occhi, il sole era martellante, seguiva ogni mossa dello splendido animale. Lo vide come un essere perduto, errante, solo. Si chiese cosa vedessero i suoi occhi sotto la superficie. I getti d'acqua l'affascinavano; guardava la balena con la bocca socchiusa. A volte gli pareva che si buttasse in avanti a grande velocità diretta verso qualche meta, e poi capì che nell'oceano non c'è mai una meta: l'oceano è solo un vasto cerchio di onde - l'immutabile ordinamento delle onde - mai stanco, mai fermo. La balena viveva in quelle acque, circondata da muri e muri di silenzio".

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Conosci l'autore

James Hanley

(Dublino 1901 - Londra 1985) scrittore irlandese. Dedicò la sua cospicua opera narrativa al tema del mare, con particolare attenzione per il mondo degli emarginati. Fra i suoi romanzi: Ragazzo (Boy, 1931), Mare vuoto (Hollow sea, 1938, nt), Il porto chiuso (The closed harbour, 1952), Levine (1956, nt), Un altro mondo (Another world, 1972, nt), Un regno (A kingdome, 1978, nt). Scrisse anche per il teatro e per la televisione.

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