"Un testo scientifico oggi, con la competizione di tutti i sistemi telematici per la conoscenza e l’aggiornamento professionale, può ancora aiutare la formazione del giovane studente in medicina e della scuola di specializzazione ed il giovane professionista. Il tempo richiesto per la preparazione e la stampa lo rendono però spesso poco efficiente per informare con prontezza e non invecchiare rapidamente. Un volume di oftalmologia per studenti in medicina dovrebbe contenere indirizzi ed informazioni particolari per chi nella vita farà il medico di base o altro, fornire tutte le informazioni sui concetti di familiarità ed ereditarietà di molte malattie per poter indirizzare i pazienti a fare prevenzione. Abbiamo però poi ecceduto questo scopo con il desiderio di fornire un libro adatto anche allo specializzando ed al giovane specialista, che fornisse un sufficiente aggiornamento ed attualità unito ad una completezza di informazione, una panoramica ampia e dotta. Ho voluto coinvolgere tutta la oftalmologia romana dell’Università Cattolica e tutti quelli della oftalmologia senese che più avevano collaborato con me dandomi un forte aiuto (con un po’ di senso di colpa per essermi poi separato da loro) ed esperti di altre scuole che hanno condiviso maggiormente la mia esperienza. A tutti un ringraziamento “vero” come alla mia famiglia, Anna Maria, Tomaso e Orsola, che spesso è stata trascurata in nome del lavoro troppo frequentemente vero protagonista della mia vita. La Copertina del libro è singolare e merita una spiegazione che racchiude la curiosità e l’intuito che sempre mi ha aiutato a fare quello che mi insegnavano, per primo il mio maestro, ma sempre a condizionare il suo sviluppo e spero il miglioramento che spesso ho portato in tanti settori di questa nostra oftalmologia. Infatti, affrontando un argomento medico o chirurgico ed in maniera quasi automatica, è scattato in me il meccanismo di modificare e adattare alle mie esigenze metodiche e strumentazioni non consone allo scopo che si prefissavano. Questo dalla lente Frezzotti-Caporossi del 1982 che introduce il concetto di fissazione capsulare e statica in un’epoca che la fa antesignana; la capsuloressi di Neuhann, che ha dato inizio alla chirurgia endosacculare è del 1987; alla pinza coassiale per capsuloressi del 1992; alla tecnica del filoguidato per l’impianto degli anelli tensionali; al crosslinking, con quello che questa tecnica ha rappresentato per l’attuale diminuzione di pazienti da dover sottoporre a trapianto di cornea; alla sutura doppia antitorchio per il trapianto corneale perforante; alla tecnica air guided per la chirurgia lamellare anteriore profonda; alla sutura regolabile e a catenella per il glaucoma ed, infine, all’attuale idrodispiegatura e agli strumenti irriganti per “DMEK”, e tante altre idee realizzate che non trovano spazio in copertina." (Prefazione)
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