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«Ma chi combatteva contro chi e chi stava vincendo, era molto difficile da scoprire.»
Giunto a Barcellona nel dicembre 1936 «con la vaga idea di scrivere articoli per qualche giornale», George Orwell finisce con l'arruolarsi nelle file repubblicane: va al fronte, partecipa alle giornate del maggio 1937 a Barcellona, viene ferito nell'assedio di Huesca e riesce a riparare in Francia. Coinvolgente come un romanzo e rigoroso come un saggio, Omaggio alla Catalogna è uno dei più importanti reportage della guerra civile spagnola e rappresenta, nella formazione politica e intellettuale dello scrittore, un momento cruciale, in cui matura in lui un sistematico rifiuto del totalitarismo.
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George Orwell partecipò alla Guerra di Spagna in qualità di miliziano del POUM (Partito Operaio di Unificazione Marxista), partito quindi di sinistra, ma decisamente antistalinista. Pertanto, la sua narrazione è il frutto dell’esperienza maturata, che se non ha una valenza generale per questo conflitto, tuttavia comprende una disamina approfondita dei contrasti, spesso violenti, esistente nella variegata compagine antifascista. Come testimonianza dell’aspetto bellico sono rimasto sorpreso per quanto risulti diverso da quello descritto in romanzi sullo stesso teatro di guerra. Infatti vi è descritta una campagna statica, in trincee, simile a quella della Prima Guerra Mondiale, con l’unica differenza, non da poco ovviamente, rappresentata dalle rare occasioni di scontri e quindi con perdite limitatissime. Con ogni probabilità ebbe occasione di operare in un settore del fronte relativamente quieto, ma se il pericolo di restare ucciso era tutto sommato modesto, per il resto c’erano tutti i problemi della guerra di posizione, la cui descrizione è veramente pregevole. La pioggia incessante, il fango che rende difficile camminare, la promiscuità in ricoveri di fortuna, la scarsità delle armi e delle munizioni, il vestiario inadeguato e ridotto a brandelli, la compagnia certamente non desiderata di topi e pidocchi sono un palcoscenico dove di importante dal punto di vista bellico non accade nulla, così che fra i miliziani regna la noia. Il tanto sospirato riposo nella capitale della Catalogna non si rileverà però tale, perché scoppia quella che appare una rivoluzione e invece è il tentativo di prendere il potere dei comunisti stalinisti per niente favorevoli alla rivoluzione permanente che vorrebbero gli anarchici. Omaggio alla Catalogna costituisce uno dei più importanti reportage sulla guerra civile in Spagna e per Orwell una presa di coscienza che lo porterà a un rifiuto netto di ogni totalitarismo.
Libro importantissimo per capire una delle pagine più tragiche della storia del 900. E per conoscere quello che molti vorrebbero ancora nascondere.
Uno spaccato della guerra civile spagnola che precede la salita al potere di Franco e che riassume in poche pagine molti aneddoti culturali iberici che hanno definito una nazione. L’ho trovato interessantissimo nelle riflessioni introspettive, molto meno nella narrazione che risulta quasi “episodica”.
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